Riceviamo e pubblichiamo
GISSI - L’assenza della Regione Abruzzo nelle vertenze di lavoro ha raggiunto da tempo un livello scandaloso. Lunedì 17 giugno, però, si è oltrepassato il limite della vergogna.
Lo scorso lunedì, presso il ministero dello Sviluppo Economico a Roma, si è discusso della fallita riconversione Golden Lady. Una vertenza travagliata, drammatica ed al limite del grottesco, che ha coinvolto quasi 400 lavoratrici e lavoratori di un’area industriale depressa e che dopo anni non trova soluzione. Centinaia di persone non sono state ricollocate per diverse responsabilità .
Del governo nazionale, che non ha posto alcun controllo sulla fase di riconversione dello stabilimento Golden Lady, sulla quale sono intervenute due aziende: la Silda Invest e la New Trade. Inoltre, il governo Monti, che mesi fa condusse la trattativa per la riconversione, da un giorno all’altro ha sottratto i fondi previsti per la formazione on the job, con il voto favorevole di PD e PDL, non permettendo la piena ricollocazione in Silda Invest dei dipendenti Golden Lady.
Responsabile della situazione odierna è anche la New Trade, che con un atteggiamento che più volte abbiamo condannato, ha potuto finora licenziare e chiudere la fabbrica a propria discrezione, senza che le istituzioni, e quindi anche la Regione Abruzzo, si siano sentiti in dovere di proferire parola. È bene ricordare che la New Trade avrebbe dovuto ricollocare oltre 100 dipendenti Golden Lady, ma che allo stato attuale poco più di dieci lavorano per quell’azienda.
Uno scandalo che la Regione Abruzzo è rimasta a guardare, sul quale come Rifondazione Comunista abbiamo depositato un’interrogazione alla quale, dopo sei mesi, la Regione non si è ancora degnata di dare risposta. Eppure non ci meravigliamo, visto che la Regione Abruzzo, come denunciano giustamente le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti nella vertenza, non è stata capace nemmeno di fare un minimo di monitoraggio sulla riconversione.
L’indifferenza della Regione Abruzzo sul caso Golden Lady (come su altre vertenze), è dimostrato dall’irritante noncuranza con la quale i suoi vari esponenti, Gianni Chiodi in primis, evitano il confronto con le lavoratrici ed i lavoratori, che non perdono occasione per ricordargli il loro dramma. Ultimo di tanti casi, la vistosa presenza di dipendenti Golden Lady all'inaugurazione del rifacimento del centro storico di Villalfonsina, dove Gianni Chiodi aveva fatto la sua abituale passerella.
Con l’ennesima assenza della Regione Abruzzo al confronto sulla vertenza Golden Lady, registrato lo scorso lunedì al ministero dello Sviluppo Economico, si è data l’ennesima prova dell’incapacità della giunta di Gianni Chiodi a risollevare le sorti di un Abruzzo che dall’inizio della crisi ha perso 10.000 posti di lavoro.
Carmine Tomeo, responsabile Lavoro PRC Abruzzo
Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC Abruzzo