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Situazione Laterlite, proseguono gli incontri per scongiurare la chiusura

Senza lo sblocco della situazione chiusura a fine anno

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LENTELLA - Dopo la bocciatura da parte del Comitato Via del progetto di ampliamento della cava della Laterlite di Lentella, proseguono gli incontri e le assemblee per capire quale sarà il futuro dell'azienda che occupa 66 lavoratori. 

IL PUNTO DEI SINDACATI - Ieri all'interno dello stabilimento della valle del Trigno, si è tenuta un'assemblea dei lavoratori alla quale hanno preso parte anche la società, il sindaco e alcuni consiglieri di Lentella e i segretari provinciali di Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil. Non sono mancanti momenti di tensione. Da parte loro, i rappresentanti sindacali invocano la calma in attesa di risposte dalle istituzioni (che per il momento latitano). Difficile, però, per i dipendenti essere tranquilli davanti a un futuro che diventa improvvisamente incerto (46 di loro hanno contratto a tempo indeterminato). Con un comunicato serale le sigle che hanno partecipato all'assemblea fanno sapere che  Â«richiederanno un incontro con tutte le Istituzioni competenti, coinvolgendo il Prefetto di Chieti quale garante».

IL RAMMARICO DI ARGIRÃ’ - Nichi Argirò - presidente della commissione Sviluppo economico della Regione Abruzzo - contattato telefonicamente ha espresso il suo dispiacere per la situazione: «C'è rammarico perché è un'azienda storica consolidata nel territorio. Spero che le dichiarazioni di Beldì siano dettate dallo sconforto iniziale e si possa cercare un'alternativa esaminando anche le motivazioni della bocciatura. Comunque, c'è da dire che il comitato Via non è un organo politico e penso che abbia operato senza condizionamenti». 

CHIUSURA A FINE ANNO - Senza novità nei prossimi giorni la chiusura dello stabilimento si fa più vicina. Le scorte di argilla sono prossime all'esaurimento e la produzione sarà costretta a fermarsi. Uno dei presidenti, Corrado Beldì traccia le prossime tappe: «Abbiamo quasi finito la materia prima, quindi da oggi la razioneremo per ridurre i giorni di produzione. Siamo inoltre costretti a razionare anche il prodotto finito».
Questo significa non poter rispettare delle commesse già prese in carico. Saranno gli stabilimenti di Emilia Romagna e Sicilia a sopperire al fermo lentellese. Una circostanza, che fa comprendere anche la capacità del piccolo stabilimento di Lentella di rifornire mercati importanti: «Da oggi Umbria e Lazio - continua Beldì - saranno servite dallo stabilimento di Parma, mentre Enna provvederà a tutti i cantieri dell’area del Mediterraneo. Da metà luglio ci saranno due mesi di cassa integrazione ordinaria e la produzione sarà a singhiozzi per riuscire a tirare avanti fino a fine anno. La speranza è che a breve gli enti ci indichino cosa fare per l’autorizzazione e in che tempi per ottenerla. In mancanza di ciò, pur ribadendo la volontà di restare, in assenza di un percorso chiaro, a fine anno avvieremo le procedure irreversibili per la chiusura dello stabilimento».

INCONTRO IN COMUNE - Intanto, anche ieri sera nella sala consiliare del Comune di Lentella si è discusso sulle iniziative da intraprendere. Oltre ai consiglieri di maggioranza e minoranza (decisi a portare avanti insieme iniziative in difesa dei livelli occupazionali), ha partecipato all'incontro anche il parroco di Lentella, don Luca Corazzari che ha espresso fortissime preoccupazioni per le ricadute sociali che la chiusura dello stabilimento avrebbe nella piccola comunità. 

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