“Ogni giorno che passa il naufragio della sanità abruzzese assume proporzioni sempre più gravi – dichiarano i Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Francesco Taglieri ed Erika Alessandrini – e quanto emerso quest’oggi in Consiglio Regionale, nel corso della seduta congiunta delle Commissioni Sanità e Bilancio, palesa una volta di più il clamoroso fallimento di questo governo regionale, non solo responsabile diretto di una crisi sanitaria profonda come quella che stiamo vivendo, ma altresì incapace di correggere gli errori commessi”.
“Ad oggi sappiamo che, entro la fine dell’anno, la maggioranza di centrodestra che governa Regione Abruzzo avrà prodotto un disavanzo economico di circa duecento milioni di euro. Stima che potrebbe aumentare. Un debito che è stato a lungo nascosto e che dopo mesi di bugie è uscito fuori in tutta la sua grandezza – proseguono i Consiglieri – esattamente come da noi denunciato già dalla precedente legislatura. Il lavoro dei quattro direttori generali delle Asl è stato inequivocabilmente fallimentare, eppure la Giunta Marsilio ha scelto di confermarli al loro posto. Non solo, addirittura li sostiene pubblicamente in quello che, a tutti gli effetti, assume le sembianze di uno smacco nei confronti delle tantissime denunce relative a disservizi e mancanze lamentate dai cittadini delle quattro province”.
“Per il secondo anno consecutivo il disavanzo della sanità abruzzese è da profondo rosso. Dopo i centoventotto milioni di euro di buco del 2023, Regione Abruzzo entro il 31 dicembre di quest’anno dovrà reperire ulteriori duecento milioni di euro. Di questi, sessantotto dovrebbero arrivare dopo aver tagliato la spesa sanitaria, condizione che rischierebbe di provocare un ulteriore netto peggioramento nella qualità dei servizi sanitari erogati ai cittadini. Oltre a ciò, Regione Abruzzo dovrà attingere da altre voci di bilancio a danno di altri servizi per la collettività, come già accaduto nel giugno scorso quando, per coprire il disavanzo del 2023, sono stati tolti diversi milioni di euro al servizio di trasporto pubblico abruzzese che oggi i cittadini stanno già pagando di tasca propria”.
Concludono Taglieri e Alessandrini: “Tutto ciò in un contesto in cui il servizio sanitario odierno non garantisce più l’effettività delle cure, spesso creando cittadini di serie A e di serie B, e costringendo gli operatori sanitari a vivere condizioni di lavoro insostenibili. Il tanto sbandierato ‘modello Abruzzo’, orgoglio e vanto del Presidente Marsilio, dell’Assessore Verì e della sua maggioranza, non è altro che il taglio della spesa farmaceutica, delle prestazioni sanitarie, dell’accorpamento dei reparti e della razionalizzazione del personale”.