Il secondo incontro della Scuola dei Piccoli Comuni, “Gli Appennini e le loro civiltà: storie, geografie ed economie delle montagna abitate”, e fissato per venerdi 22 marzo nell’istituto
scolastico di Castiglione M.M. dalle ore 14, con iscritti provenienti dall’Abruzzo, dal Molise e da altre regioni italiane; vedrà la partecipazione di Augusto Ciuffetti, docente dell'Università Politecnica delle Marche, e quella del Comune di Biccari, con il sindaco Gianfilippo Mignogna.
Il focus sarà sugli Appennini in particolare quelli centrali, in considerazione del fatto che la dorsale appenninica dell’Italia centrale si configura come lo spazio di una civiltà che si e definita nel basso medioevo con delle specifiche caratteristiche, che rimandano ai suoi paesaggi. “I modelli economici e culturali costruiti nel lungo periodo – dice il docente Augusto Ciuffetti – hanno permesso alle comunità montane di mantenere un saldo equilibrio demografico e sociale, almeno fino agli anni Cinquanta del Novecento. Lo spopolamento e un fenomeno che si presenta soltanto nella seconda meta del XX secolo. Può essere utile, allora, individuare i caratteri originari di questo modello”.
Uno di questi modelli, può essere proprio quello di Biccari, Comune montano della provincia di Foggia, che con il sindaco Gianfilippo Mignogna, esporrà il processo in atto nel suo Comune per tentare di invertire i processi di spopolamento e che, nei fatti, ha già dato i primi risultati. Infatti, per combattere lo spopolamento e aumentare le opportunita per i residenti, Biccari ha lavorato in questi anni ad una strategia denominata "comunità ospitale" che prevede la valorizzazione turistica di risorse dormienti, l'accoglienza di nuovi cittadini da ogni parte del mondo e l'abilitazione della comunità locale intesa come primo vero agente di sviluppo locale. “La costruzione di una destinazione turistica montana – dice il sindaco –, la vendita delle case sfitte del centro storico, la realizzazione di progetti strutturati di accoglienza di argentini, sudamericani in generale e rifugiati, la sperimentazione di modelli innovativi come la Cooperativa di Comunità hanno aiutato Biccari a contenere la perdita di abitanti (in qualche caso ad aumentarli) e soprattutto ad essere un paese vivo, con opportunità sempre crescenti e aperto alle sfide del proprio tempo”.
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