Ill.mo Presidente Meloni,
il sottoscritto ROSSI Marco, nato a Roma il 16-10-1964 e residente a San Giovanni Lipioni (CH) in Via Fontana n. 13, desidera sottoporre alla Sua attenzione la situazione di seguito descritta.
Anzitutto, in qualità di cittadino della Repubblica Italiana, desidero esprimerLe il massimo apprezzamento per la Sua importante opera di tutela e salvaguardia degli interessi di tutti gli italiani e vorrei complimentarmi con Lei per essere la prima donna chiamata a ricoprire il preminente ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri. La ringrazio per tutte le iniziative già intraprese e quelle che vorrà intraprendere, quale Presidente del Consiglio dei Ministri, tese precipuamente ad assicurare la tutela delle fasce più povere della popolazione, in un momento storico assai complesso, a causa della guerra e della crisi energetica ad essa collegata che rischia di mettere in ginocchio ciascuno di noi cittadini, ma ancor più le piccole e medie imprese che rappresentano il nodo centrale del tessuto produttivo nazionale, con l’auspicio che la ripresa economica, iniziata nel secondo semestre del 2021, possa rivelarsi ancorché consistente e duratura negli anni a venire.
Veniamo alla questione che vorrei sottoporLe.
Il sottoscritto, dal 15 Settembre 2021 è dipendente a tempo determinato del MIUR e presta servizio presso l’Istituto Comprensivo di CASTIGLIONE MESSER MARINO (prov. Di Chieti), con mansioni di collaboratore scolastico (c.d. bidello), con contratto, dapprima fino al 31 Agosto 2022, successivamente rinnovato dal 6 Settembre 2022 fino a tutto il 31 Agosto 2023. E’ un lavoro per me del tutto nuovo, che svolgo quotidianamente con impegno e dedizione, conscio del delicato compito che chiunque lavori in una istituzione scolastica è al servizio degli alunni che la frequentano, prima ancora che al servizio dell’istituzione scolastica da cui appunto dipende. Ho colto al volo e senza indugio questa occasione di lavoro con incarico a tempo determinato alle dipendenze del MIUR ancorché per il fatto che sono l’unico percettore di un reddito nella mia famiglia. E’ un lavoro umile, ma non per questo meno dignitoso.
La cosa che subito mi ha quasi sconcertato è scoprire che un dipendente dello Stato percepisca uno stipendio mensile lordo di soli 1440 euro circa (a seguito dell’ultimo rinnovo contrattuale di Novembre 2022), pari a netti 1180 euro circa, ragione per cui ho deciso di sottoporre alla Sua attenzione la questione. Quello che Le chiedo è se possa ritenersi congrua e dignitosa per un cittadino, dipendente dello Stato (non lavoratore in nero di una qualsivoglia azienda privata), percepire una retribuzione così esigua e voglio sperare che il Governo da Lei presieduto intenda soffermarsi sulla questione – mai affrontata – del salario minimo, in un momento storico in cui si discute tanto di maggiore equità e si affronta la questione relativa al taglio del cuneo fiscale. Nel caso di specie, non è un problema di taglio di cuneo fiscale, bensì di retribuzione così esigua che, io stesso, neppure ne conoscevo l’esistenza prima d’oggi. Pur consapevole degli innumerevoli problemi che quotidianamente si trova ad affrontare, confido che Ella vorrà valutare attentamente la questione che Le ho posto e possa intraprendere ogni azione possibile tesa ad assicurare un salario minimo dignitoso, a ciascun cittadino dello Stato Italiano ma ancor più ai dipendenti dello Stato stesso.
Grato, sin d’ora, per l’attenzione e per quanto Ella vorrà porre in essere, porgo Distinti saluti.