Si è svolto nel tardo pomeriggio di giovedì 30 novembre, presso l'Istituto Tecnico Statale Economico Tecnologico “F. Palizzi” di Vasto, l’incontro del medico, psicoterapeuta, ricercatore, scrittore varesino Alberto Pellai con la Comunità scolastica per parlare di emozioni, educazione, prevenzione... e non solo.
Docenti, Dirigenti scolastici, Genitori, Ragazzi, Esperti del settore come psicologi, psicoterapeuti, avvocati, persone della comunità: erano in tanti ad attenderlo in un’Aula magna gremita e in tanti hanno partecipato al dialogo a più voci che ha visto protagonisti, oltre al noto scrittore, anche Elvira Di Santo, mediatore genitoriale e scolastico e Counselor nonché vicepresidente dell’Associazione Stilnovo e Teresa Maria Di Santo, docente, presidente dell’Associazione Emily Abruzzo e Coordinatrice di Unione Nazionale Vittime per l’Abruzzo. E con loro la Dirigente scolastica dell'Istituto, prof.ssa Nicoletta Del Re.
"La cosa a cui tengo di più è dire che l’evento di stasera e quelli che, dal 24 ci accompagneranno fino a domani, 1 dicembre, fanno parte di un percorso iniziato da lontano, un percorso ampio e articolato che quest'anno si è ulteriormente arricchito con la stipula del Protocollo di intesa con l’Associazione Emily Abruzzo e Unione Nazionale Vittime e altre Scuole, Enti, Associazioni, Ordini professionali del territorio. Uno strumento necessario per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto della violenza sulle donne e non solo": con queste parole la Del Re, dopo i saluti e i ringraziamenti iniziali, ha fatto riferimento a un percorso che vede l'ITSET “F. Palizzi” impegnato in un cammino che punta alla prevenzione prima della cura. Un cammino tra le cui tappe si annoverano anche altri progetti come quello presentato – e approvato – all’USR, “Connessi con il cuore”: una ulteriore occasione per approfondire il percorso educativo che la scuola e la comunità scolastica vogliono fare per prevenire il bullismo attraverso azioni concrete che diano ai ragazzi strumenti per evitare tutto ciò che tali “piaghe” causano.
"Cosa posso fare io e cosa può fare la Scuola di fronte a un’emergenza educativa?" si chiede a conclusione del suo intervento la Dirigente. "Possiamo continuare a educare e formare i ragazzi attraverso le discipline che già abbiamo, attraverso la lettura di libri e il dialogo costante con attori interni ed esterni alla Scuola, promuovendo occasioni di incontro e confronto come quella di stasera per aiutare i giovani e noi adulti." ha concluso convinta.
Un puzzle con al centro il protagonista, Paolo, che rimette insieme i pezzi della sua vita raccontandola: a partire da questa descrizione del libro La Vita Accade (ed. Mondadori), vincitore della prima edizione del Premio Letterario Emily “I mille volti della Violenza” - la Di Santo, dopo aver salutato e ringraziato i presenti, le Associate Emily e il Direttore artistico del Premio Virginio Di Pierro, ha dato il via al dialogo tra lo scrittore e la mediatrice Elvira Di Santo.
Un dialogo incentrato sui temi del dolore, della rabbia, dell’abbandono, della speranza, del perdono, della cura, della tenerezza, della famiglia.
Temi che esattamente come pezzi di un puzzle hanno permesso di delineare un quadro in cui leemozioni, i sentimenti ma soprattutto l'amore diventano centrali, un amore che "tanto salva quanto fa male”, come lo ha definito Alberto Pellai. Un amore che, vissuto con competenza e consapevolezza, permette di sopravvivere al dolore. Un dolore che se narrato e condiviso dà la possibilità di intraprendere un percorso di risoluzione che conduce a vedere – e vivere – i veri noi, la verità di ciò che siamo.
E il libro di Pellai ha questo compito: “Dentro una storia di grande dolore, viene mostrato il percorso per l’arrivo a una situazione di risoluzione” ha affermato l’autore stesso parlando del suo libro. Un libro che “fa maneggiare profondamente il dolore, un dolore che va attraversato per essere superato” tramite i legami e le relazioni.
Un discorso che si collega all’importanza dei sentimenti, delle emozioni, alla necessità del saper riconoscere i nostri stati d’animo per non rimanere soli in quella che Pellai definisce “la palude del dolore” e per intraprendere la via della speranza.
Inevitabile il rimando all’omicidio di Giulia Cecchettin per mano del suo ex fidanzato Filippo Turetta: “Sono qui con il cuore pesante” ha dichiarato in merito il dottor Pellai “Ho sentito tutto il dolore del mondo perché mi sono sentito sia genitore sia di Giulia che genitore di Filippo.”
“Si spalancano abissi di dolore quando una persona viene abbandonata.” ha aggiunto “ed è fondamentale imparare a dare senso al dolore quando cresciamo, a non far finta che non ci sia. Perché la sfida grande è proprio riuscire ad attraversarlo quel dolore”.
Alle parole di Pellai fanno eco quelle di Elvira Di Santo: “Il dolore ha diritto di esistere e narrare il dolore aiuta a calmarsi. I ragazzi non hanno la forza di reagire al dolore, di narrarlo, e lo fanno attraverso le dipendenze, i digiuni, i tagli sul proprio corpo” ha dichiarato la mediatrice sottolineando come sia importante che anche i genitori siano da esempio nel “non nascondere il proprio dolore, non ingoiarlo”.
Aspetto che ha evidenziato quanto la mediazione sia fondamentale anche per la prevenzione della violenza, per imparare a gestire il conflitto e a litigare, sin dall'infanzia, per imparare anche a intraprendere la via del perdono definito da Pellai come “un miracolo”, uno strumento che conduce alla vera felicità e ai veri noi stessi.
“Abbiamo tutta la vita davanti” questo il mantra che Pellai ha condiviso con i presenti a fine convegno, una vita che accade ma che sta a noi vivere al meglio.
Successo e carica di emozioni non sono mancate nemmeno ieri, venerdì 1 dicembre in occasione dell’incontro di Alberto Pellai ed Elvira Di Santo con gli alunni delle Scuole Secondarie aderenti al Protocollo d’Intesa e gli studenti del Palizzi.
Un incontro molto toccante in cui i ragazzi, attraverso domande mirate, hanno interagito con i due Professionisti che, in un clima di grande commozione, sono riusciti a toccare nel profondo gli animi dei giovani e i loro sentimenti.
Foto di Antonino Vicoli