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TIZIANA MAGNACCA PASSA A FRATELLI D'ITALIA

cambiando nuovamente

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Ha suscitato curiosità e dibattito l' articolo del Centro, che ha preannunciato ingresso e candidatura in Fratelli d' Italia di Tiziana Magnacca. Della quale, lo stesso articolo, ha ricordato i vari passaggi politici: la candidatura in Forza Italia alle politiche del 2018, il passaggio alla Lega con alcuni fedelissimi qualche tempo dopo, il ritorno in Forza Italia alle ultime politiche e ora questo nuovo passaggio a Fratelli d' Italia, dal cui leader regionale, il governatore Marsilio, ha ottenuto la candidatura alle prossime regionali.
 
È verosimile che questo sarà il leitmotive della campagna elettorale degli avversari esterni al centrodestra (che sono tanti, come si è visto alle ultime comunali) ed anche interni alla stessa coalizione moderata, perché è in gioco la leadership del vastese, che esprime a sinistra due esponenti del calibro di Antonio Boschetti e Francesco Menna (quest' ultimo presidente della Provincia), a destra tre esponenti quali gli uscenti Sabrina Bocchino e Manuele Marcovecchio e il segretario regionale di FdI senatore Etel Sigismondi e in 5 Stelle il coordinatore regionale Gianluca Castaldi. Una plebiscitaria elezione della Magnacca può dunque destabilizzare questi equilibri, motivo per cui il suo potenziale consenso sarà insediato nelle aree di destra, di sinistra e pentastellate.
 
Noi che siamo abituati a fare previsioni elettorali attingendo dalla storia magister vitae, stavolta, ci limitiamo a ricordare che San Salvo, nell' era repubblicana, ha avuto molti esponenti proiettati all' esterno che hanno ricoperto cariche comunali e/o regionali - parlamentari: Lillino Artese, Antonio Boschetti, Arnaldo Mariotti, Gabriele Marchese, Eugenio Spadano, Nicola Argirò ed appunto Tiziana Magnacca. Di questi solo tre sono stati,  per un periodo, capi indiscussi delle rispettive maggioranze comunali: Artese dal 1960 al 1982, quando è iniziato lo scontro con Rinaldo Altieri, Mariotti dal 1985 al 2007, quando è iniziato lo scontro con Gabriele Marchese e appunto la Magnacca, sulla quale va fatto un discorso più articolato.
 
Artese e Mariotti erano leader ideologi e soprattutto maschi, Tiziana Magnacca è un leader post ideologico e soprattutto femmina. Il dissenso fortissimo Artese e Mariotti l' hanno avuto dopo oltre vent' anni di leadership incontrastata, mentre la Magnacca l' ha avuto dopo appena 10 anni, avendo avuto schierati nella coalizione avversaria alle comunali dello scorso anno un ex consigliere regionale, due ex suoi assessori ed il primo esponente di centrodestra del '94. 
 
Nonostante il rispettivo potere incontrastato, Artese e Mariotti hanno avuto la struttura comunale non appiattita (con la Dc la Cgil in Comune aveva raggiunto il 50% degli iscritti tra tutti i dipendenti). Mariotti non trovò sempre dipendenti proni (a partire da Angelo Longhi), mentre l' attuale presidente del Consiglio comunale ha dato indirizzi politici da sindaco che nessun dipendente ha mai rilevato essere in contrasto con norme e prassi. Ma soprattutto nessun fulgido scatto di carriera dei primi due impedì ai rispettivi anti leader e/o colonnelli dell' epoca di candidarsi contro. Infatti, nel 1979 Artese diventò deputato con la Dc e Mariotti risultò primo dei non eletti del Pci, guadagnandosi lo scranno regionale l' anno dopo e la poltrona di sindaco 6 anni dopo. Nel 2001 Mariotti diventò deputato dell' Ulivo e Spadano diventò consigliere regionale di Forza Italia, guadagnandosi la poltrona di presidente del Consiglio comunale 11 anni dopo.
 
Questo per dire che - se la Storia insegna - la Magnacca ora punta a fare il consigliere regionale del primo partito italiano e magari ad entrare in Giunta o ad avere posti di sottopotere, con cui accontentare i due attuali consiglieri aspiranti a succederle come presidenti del Consiglio comunale (Spadano, tanto per fare un esempio, non entrò in Giunta nel ' 95 col Patto Segni, ma ricevette in dono un posto al Comitato di controllo per Rinaldo Altieri ed un altro per Mario Caruso in un Ente diverso).
 
Concludendo, però, dobbiamo dire che la Magnacca per diventare la leader di tutto il vastese (come lo furono Artese e Mariotti) nella prossima campagna elettorale dovrà vedersela col vice sindaco di Casalbordino, Carla Zinni, donna già consolidata nel suo nuovo partito; con gli uscenti Sabrina Bocchino, che sarà ricandidata nella Lega e  con Manuele Marcovecchio che sarà candidato in Forza Italia o nella sua stessa lista se si farà il Ppe; con Antonio Boschetti nel Pd; con soprattutto il gruppo di Azione politica (Nicola Argirò, Tonino Marcello, Fabio Raspa e Clementina De Virgiliis), che ci saranno sicuramente…
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