Cia Abruzzo e Cia Chieti-Pescara esprimono soddisfazione riguardo la regolamentazione
sullo stoccaggio dei vini, dopo il via libera della Regione Abruzzo alla misura straordinaria che mira
ad allineare domanda e offerta su un mercato che da tempo vede un ribasso dei prezzi dettato da
un eccesso di produzione, e di conseguenza tutelare i produttori, garantire un prodotto di qualità
ed evitare giacenze.
Il blocage è uno strumento previsto dall’art. 39 della legge 238/2016, comma 4, e sarà applicato
con una percentuale del 20%, sugli sfusi di Montepulciano d’Abruzzo Doc rivendicati nell’annata
2022, ad eccezione del vino biologico e il vino delle cantine che imbottigliano tutta la loro
produzione.
“Questo provvedimento”, afferma Nicola Sichetti, Presidente Cia Abruzzo, “rappresenta una prima
risposta ad un disequilibrio del mercato che mette a dura prova la remunerazione dei nostri
produttori. Come Confederazione abbiamo chiesto alla regione l’istituzione di un tavolo di lavoro
regionale per la condivisione di regole precise e chiare, prima della raccolta delle uve, finalizzato a
garantire certezze a tutto il comparto, in primis ai produttori del settore. Inoltre, auspichiamo”,
continua Sichetti, “in una buona e proficua programmazione dell’attività di promozione del vino
abruzzese sui mercati nazionali e internazionali, utilizzando le significative risorse disponibili in
maniera mirata ed efficiente, aspetto da non sottovalutare dato che le azioni di promozione hanno
una ricaduta positiva sul territorio abruzzese che sempre più si identifica nella sostenibilità e nel
rispetto dell’ambiente, quali parole chiave e identitarie del sistema produttivo abruzzese”.
“Una misura di cui il comparto vitivinicolo abruzzese necessitava”, sottolinea il Presidente Cia
Chieti-Pescara, Domenico Bomba, “Siamo sempre più consapevoli che solo assumendoci la
responsabilità di rispettare e tutelare la natura e le sue bellezze sarà possibile produrre un vino
sempre più ricco di valore e qualità, azione che valorizza sempre di più i brand abruzzesi e nello
stesso tempo garantiscono la crescita e lo sviluppo del comparto enogastronomico regionale, quale
tratto distintivo dell’Abruzzo capace di coniugare i valori ambientali, la qualità del cibo, la storia e
le tradizioni locali”.