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Abruzzo: la storia delle carte da gioco regionali

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Le carte da gioco rappresentano uno dei passatempi più celebri e diffusi lungo tutta la penisola italiana, dall’estremo nord al profondo sud. Esistono giochi che sono presenti pressoché ovunque con le stesse regole, altri ancora che invece hanno la stessa denominazione ma vedono variare le regole (è il caso di tressette, ad esempio, le cui regole cambiano a seconda della zona geografica in cui si gioca). Quasi ogni regione ha il proprio mazzo di carte tipico, in alcuni casi esistono anche più mazzi all’interno della stessa zona, è il caso della Lombardia: ci sono, infatti, le bresciane, le bergamasche e le milanesi o lombarde. 

Nel caso dell’Abruzzo, il mazzo abruzzese è considerato una variante delle carte napoletane. L’origine non è molto antica poiché sono di fabbricazione della Dal Negro dal 2010 e le raffigurazioni derivano dal Comitato organizzatore “Mostre ceramiche antiche e moderne” con sede a Teramo. Le carte sono 40 e differiscono dal mazzo napoletano per una serie di dettagli. I quattro assi, infatti, vanno a simboleggiare le quattro province dell’Abruzzo: l’asso di denari è dedicato a L’Aquila, l’asso di Coppe è riferito a Teramo, l’asso di Spade è rivolto a Chieti ed infine l’asso di Bastoni è pensato per Pescara. 

Come nel caso delle napoletane, anche le abruzzesi appartengono alla cosiddetta derivazione spagnola. In questa tipologia di carte la raffigurazione dei bastoni è fatta sotto forma di tronchi, le spade sono dritte e quasi sempre corte, eccezion fatta per l’asso. Le coppe sono invece piccole, sempre asso escluso, eccezion fatta per il mazzo piacentino considerato moderno, quello cioè posteriore al 1950. Il mazzo di derivazione spagnola esiste solo con 40 carte e i simboli rappresentati erano utilizzati in quanto emblemi delle diverse classi in cui si suddivideva la società in epoca medievale: mercanti (denari), guerrieri (spade), contadini (bastoni) e clero (coppe). Diverso è il caso delle carte di derivazione francese, i cui semi sono picche, cuori, quadri e fiori. Questi mazzi di carte sono quelli utilizzati principalmente nei giochi di carte tipici del casinò, come poker e blackjack, luoghi in cui si può utilizzare la roulette o giocare con slot molto diffuse come Book of Dead o Fruit Shop. Il panorama dell’intrattenimento sul web è sempre più variegato.

Un ultimo aspetto che si tiene in considerazione per differenziare i vari mazzi di carte regionali riguarda la dimensione. Nel caso delle abruzzesi, le carte hanno una lunghezza di 82 millimetri ed una larghezza di 51 millimetri. Nel corso del regno d’Italia prima e della Repubblica Italiana poi, furono numerosi i fabbricanti di carte che si occuparono della realizzazione e commercializzazione delle carte. Molti di questi furono attivi perlopiù tra il 1700 ed il 1800, per altri invece si conosce solo il nome ed il luogo ma non si hanno informazioni certe in merito alla datazione. Ad oggi le due fabbriche maggiormente conosciute sono la Modiano, di Trieste (attiva dal 1868) e la Dal Negro di Treviso (presente dal 1756), con quest’ultima particolarmente attiva nel rilevare realtà storiche come la Masenghini di Bergamo (attiva dal 1878 al 2003) o la NTP (Nuove tecniche di Plastificazione) con sede a Milano.

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