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MELONI, BERLUSCONI E I GREGARI

L’EDITORIALE DI ODS

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In tutti i contesti gruppali (famiglie, micro gruppi, gruppi, collettivi, partiti, Stati) si genera una dinamica strutturata tra leadership, gregari e contestatori. Ciascuno si ritaglia uno di questi ruoli e lo proietta all’esterno. Non c’è dubbio alcuno che nella maggioranza uscita dalle ultime elezioni il leader sarà Giorgia Meloni, sia per investitura popolare che per storia personale (ha aspettato molto prima di questo risultato, investendo sulla propria coerenza destrorsa) e l’antileader sarà Silvio Berlusconi, sia perché non è abituato a fare secondo (né in politica, né nel calcio e né nel lavoro) e sia perché è stato leader (quasi) incontrastato del centrodestra che lui stesso ha fondato 28 anni. 

La dinamica leader – antileader sarà sicuramente amplificata dai media, che fanno il loro lavoro e danno giustamente peso alle parole di uno che è stato presidente del Consiglio dei ministri (cioè quel che dovrebbe fare a breve la Meloni) per ben tre volte ossia nel ’94, nel 2001 e nel 2008 e capo dell’Opposizione quando non stava al Governo, che ha presieduto il Consiglio d’ Europa ed ha incontrato tutti i leader del mondo. 

Eppure, c’è qualcosa che conterà ben più delle schermaglie mediatiche, degli audio di Berlusconi con frasi dal sen fuggito o calibrate proprio per il ruolo (inedito) di antileader del centrodestra e degli stessi editoriali giornalistici: sarà il ruolo dei gregari ovvero cosa faranno i parlamentari. Infatti, in Parlamento ci saranno supporter del nuovo corso meloniano che appoggeranno qualunque cosa farà il nuovo capo del Governo. Ci saranno oppositori a prescindere. Gli uni e gli altri per i motivi più diversi. Tra i supporter ci saranno personaggi come Francesco Lollobrigida, che staranno con Giorgia per affettività e per sincero senso di appartenenza e ci saranno personaggi come Maurizio Lupi o come Matteo Salvini, che staranno con Giorgia per paraculismo ed avere più considerazione da chi comanda , che . Tra gli oppositori ci saranno personaggi come Nicola Fratoianni, che staranno contro Giorgia per ragioni ideologiche e ci saranno personaggi come Enrico Letta e Giuseppe Conte, che, da buoni democristiani, hanno capito che questa è la fase della destra e puntano a riprendere il potere (puro calcolo politico) in una delle fasi successive. 

Ma soprattutto ci saranno i gregari. Quelli che nella legislatura precedente Matteo Renzi aveva “stanato” da subito dicendo: “questi non vogliono certo andare a votare e quindi daranno il proprio voto a chiunque, pur di restare in Parlamento”. Costoro seguiranno il vento che andrà verso il leader più forte, come si è visto nell’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato. Attualmente, in questa che è la fase della luna di miele, il leader più forte è la Meloni e stanno con lei ovviamente i suoi supporter (sia per affetto che per paraculismo). Dall’altra parte ci sono i fedelissimi di Berlusconi, l’Opposizione ideologica e quella del calcolo politico. In mezzo ci sono i gregari che si spostano dove va il vento. Lo stesso gruppo parlamentare di Forza Itala è diviso tra fedelissimi di Berlusconi e coloro che seguono/seguirano il vento, che, come detto, oggi è meloniano.

Nella Repubblica italiana, tutti i presidenti del Consiglio dei ministri hanno presieduto Governi con una durata media di due anni. Fanno eccezione: Bettino Craxi nella prima repubblica, che è restato in carica quattro anni (1983/87) e Silvio Berlusconi nella seconda repubblica, che è restato in carica cinque (2001/2006). Giorgia Meloni sarà la terza eccezione? O rientrerà nella media dei suoi predecessori, cedendo Palazzo Chigi fra una ventina di mesi? Ferme le due forze di supporter contrapposti (i pro e i contro a prescindere, come detto), la durata del Governo Meloni dipenderà da ciò che faranno i gregari. I quali assisteranno alle sue mosse (che saranno mosse di sostanziale tenuta sistemica), di Berlusconi (che saranno mosse di chi si non si rassegna ad essere secondo dopo una vita in cui è stato il primo) e di Renzi (che saranno mosse di intelligenza corsara).

Gli elettori hanno aperto una nuova fase politica dopo la berlusconiana, prodiana, grillina e leghista. Ma le dinamiche gruppali saranno quelle di sempre, ben note a chi studia le relazioni sociali, e le dinamiche della politica italiana ci si innestano alla grande. Tanti auguri “Signora Meloni”, come è stata appellata dal Cav. 

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