Anche Clementina De Virgiliis ha deciso di candidarsi con Fabio Travaglini. Pure lei, come Nicola Argirò, era entrata in Consiglio comunale nell' oramai lontano ‘ 94, anno in cui era stata la prima donna candidata alla carica di sindaco. E’ rimasta in carica in quel quadriennio e si è ricandidata in autonomia nel ’98 e nel 2007 a sostegno dello stesso Argirò. Nel 2012 ha sostenuto dall’esterno Tiziana Magnacca, come lei donna e come lei di centrodestra ed aveva gioito subito dopo la vittoria: significativa questa foto che si trova ancora on line, segno che aveva avuto molte visualizzazioni. Negli ultimi dieci anni non ha fatto politica attiva, anche se è rimasta persona di area.
Passano, dunque, a quattro le persone provenienti dal centrodestra che si candidano con Travaglini: Tonino Marcello, Fabio Raspa, Nicola Argirò e la stessa De Virgiliis. I primi due in una conferenza stampa hanno parlato di mancanza di condivisione interna delle scelte politiche. Argirò non ancora parla. La De Virgiliis ha scritto che a livello emozionale, nella sua scelta, ha pesato molto la candidatura di Fabio.
Non c’è dubbio, tuttavia, che la botta per il centrodestra sia notevole, così come lo fu quella di dieci anni per il centrosinistra. A passare con Travaglini sono quattro calibri da novanta, che hanno avuto ruoli importantissimi nell’ultimo decennio (Marcello e Raspa) o che li avevano avuti nel periodo ’94 -2012 per preparare la vittoria (Argirò e De Virgiliis). Evidentemente essi pensano di trovarsi meglio con il centrosinistra (locale) che nel centrodestra (locale). Non dimentichiamo che non si tratta di quattro peones, ma di persone determinate a dire la propria opinione in un contesto civico-amministrativo. Sentiremo le specifiche ragioni, tuttavia è lecito immaginare presumibili loro considerazioni più o meno oggettive:
Travaglini oggettivamente ha più esperienza politica nella De Nicolis: tre anni alla Regione nello staff presidenziale, gli attuali incarichi al Consiglio d’ Europa e alla Camera di commercio ed i precedenti ruoli negli organismi di partito sono di più di ciò che entrambi hanno maturato in Consiglio comunale nell’ultima legislatura. Comunque saranno gli stessi cittadini a giudicare sia l’uno che l’altra nei comizi, nelle interviste e soprattutto nei confronti;
Il centrosinistra (locale) rispetto al centrodestra (locale) è vaccinato, perché la rottura profonda che stiamo vendendo oggi a destra, dall’altra parte era già successa dieci anni fa, generando un metodo nuovo di confronto e condivisione, che chi fa politica o l’ha fatta sa riconoscere ed apprezzare;
Il metodo Travaglini piace di più del metodo Magnacca…anche ai tanti ex amministratori di centrodestra che non si sono (ri)candidati. Se vogliamo parlarne lo possiamo fare, ma già sapendo che questo svantaggia gli uscenti, perché costoro vorrebbero parlare più di ciò che hanno fatto che dei motivi delle defezioni di loro ex fondatori, ex assessori, ex consiglieri ed ex candidati.