Un nuovo inizio per tanti Comuni - Lettera del Movimento Difesa delle zone interne

Domenicangelo Litterio
04/04/2022
Attualità
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 Dunque il 12 giugno si torna a votare per le amministrative.  In Abruzzo 49 Comuni rinnovano Sindaci ei Consigli Comunali. Con l’occasione il Movimento Difesa delle zone interne riconferma la propria disponibilità a collaborare con liste che propongono programmi amministrativi che abbiano chiare indicazioni di difesa dei diritti dei cittadini a vivere nei loro paesi senza essere penalizzati per tale scelta.

Il PNRR, tra l’altro, come ha spesso dichiarato il presidente Draghi, deve servire anche per ristabilire l’equilibrio socio-economico tra le diverse parti del territorio. E dunque le proposte elettorali devono indicare i percorsi da fare per realizzare progetti in grado di ridare ai Comuni interni e montani le opportunità previste dal PNRR. 

Non deve succedere che le amministrazioni stiano a questuare risorse per attività e piccole opere di facciata che non sono mirate a diminuire e progressivamente arrestare lo spopolamento. Se ripensiamo al destino dell’Obiettivo 1, ed alle notevoli risorse impegnate dalla Comunità europea per portare la nostra Regione allo standard stabilito e poi controlliamo dove queste risorse sono state allocate e quali parti del territorio ne hanno beneficiato, non ci viene da stare allegri. Ma noi abbiamo fiducia, è notevolmente aumentato il livello di attenzione, anche politica, sulla necessità di riconoscere e sfruttare le grandi risorse che si trovano nelle zone interne, non soltanto ambientali, sociali e culturali.

 Il banco di prova e di verifica di questa nuova sensibilità si può riscontrare nei tanti provvedimenti che la Regione assume in questi giorni. A titolo di esempio prendiamo il recente provvedimento del Governo Draghi che riduce i costi di benzina e gasolio, il decreto Energia.

Come si muove la regione Abruzzo? Se decide di fare un ulteriore sforzo e ridurre i costi del carburante con un proprio ulteriore contributo certamente dovrà tenere a mente che le risorse vanno distribuite con criterio selettivo. Ricordiamo che vi sono due comportamenti particolarmente nocivi per i piccoli Comuni dell’interno: il primo riguarda l’adozione del “numero” per l’erogazione dei servizi. Come si può, per esempio, erogare il servizio istruzione in base al “numero” degli alunni? Come si può mantenere aperto un servizio postale in base al “numero” delle operazioni effettuate? Insomma si applica il criterio del “ numero” dove il numero non c’è. Che senso ha?  E’ chiaro che bisogna adottare un altro criterio; in questo caso attenendosi all’articolo 3 della nostra Costituzione.

 L’altro comportamento nocivo riguarda i provvedimenti valevoli “per tutti . Questo criterio può essere accettato se siamo “tutti uguali”, ma se non è così, se abbiamo situazioni socio-economiche differenziate, il provvedimento va modulato secondo giustizia. A questo proposito l’azione del Governo va supportata con un ulteriore riduzione del costo del carburante e quindi con agevolazioni differenziaste secondo il grado di svantaggio socio-economico di cui soffrono   alcune parti del territorio. Alcune regioni italiane hanno adottato il criterio delle “zone”: per quella A si stabilisce uno sconto di base che aumenta per la zona B, svantaggiata e più ancora aumenta per la zona C ritenuta periferica o ultraperiferica. La Regione Abruzzo conosce bene il suo territorio e può adottare un criterio differenziato di sconto sul carburante, come su altri servizi e utenze, solo che ne abbia voglia.

 La nostra attesa nel merito è anche di verifica se si sta lavorando veramente per “salvare” i Comuni interni e montani tenendo a mente che un provvedimento uguale per tutti danneggia chi non è uguale.  Ma come si può sopportare che PAESI così siano in fase di spopolamento e a rischio di estinzione?

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