“I Comuni aspettavano da troppo di tornare ad avere voce nella programmazione finanziaria e amministrativa della Asl 2, come il regolamento assicura ai componenti del Comitato ristretto, a maggior ragione per esprimere le valutazioni sulla dirigenza Asl, attese a settembre di ogni anno – riprende Cordisco - Il tentativo di far slittare tutto era una strategia che forse puntava a esautorare proprio questa funzione, producendo l’ennesimo affronto all’operatività di un organismo che non può restare inerte, sia per le condizioni in cui versa la sanità del territorio, sia alla luce dell’importanza dei passi da fare per la ripresa.
I risultati emersi dalla discussione dell’assemblea non sono che l’applicazione di regole che qualcuno avrebbe voluto cambiare in corsa o, peggio, riscrivere a proprio vantaggio per coprire l’indecisione di una compagine che ormai a causa delle lotte di potere svela sempre più le sue crepe. Si è cercato di arrivare a un accordo, disatteso alla fine proprio da chi lo aveva proposto, perché incapace di esprimere una candidatura unica per la minoranza da recepire nel comitato. Questi sono i fatti, tant’è che alcuni esponenti di centrosinistra hanno votato per i sette candidati, Guardiagrele e Ortona inclusi, ma i proponenti avevano ormai abbandonato l’aula, costringendo Guardiagrele a ritirare la sua candidatura, una volta non ottenuto l’obiettivo per cui avevano partecipato in massa, ovvero guadagnare tempo, fare in modo che il Comitato non si ricostituisse. Se avessero votato come abbiamo fatto anche noi, che avevamo aperto alle loro istanze, oggi avrebbero un Comune nel Comitato. Ora dobbiamo garantire l’impegno di rappresentare tutti in seno a una Asl che ci ha dimenticati”.