Preparazione al 300° anniversario del Pellegrinaggio nel 2022

L' emozionante ricordo di Nubia Stella in onore della Madonna Grande di Fresagrandinaria

Nubia Stella
23/05/2021
Attualità
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Molti hanno scritto della sua storia e leggenda con dati e foto storiche. Io scriverò di questo pellegrinaggio, attraverso i miei ricordi di bambina che partono da quando ricevetti la prima Comunione.

Avevo all’incirca 10 anni, il parroco del paese era Don Eugenio e ricordo che soprattutto in occasione della festa, per me era molto importante la confessione che si svolgeva, quando il tempo lo permetteva, sulla facciata laterale della chiesa, allora piena di massi di pietra incustoditi.

Tornando a casa passavo per il negozio di abbigliamento e merceria, perchè Il giorno della festa, era doveroso sfoggiare un bel vestito e quindi ammiravo la vetrina in cerca del più bello. Qualche giorno prima della Pentecoste, mia madre sfornava i leggendari taralli, il profumo dell’anice si

sentiva fino alla fontana a Tre Cannelle. Si dovevano portare il giorno del pellegrinaggio a Nuova Cliternia (Campomarino - CB). Una sfornata di pane fresco accompagnava la giornata, e la famosa pagnottella per tutti noi fratelli era un rito.

Il lunedì mattina alle 4,30 tutti a vedere la partenza e la benedizione della croce che avrebbe accompagnato i pellegrini fino a Nuova Cliternia.

Spesso mia madre andava a piedi al pellegrinaggio e mio padre la seguiva con la sua famosa 850 fiat; aveva una trattoria, l’unico giorno che rimaneva chiusa era il giorno del pellegrinaggio. Appena passati per Lentella, caratteristico era il guado del fiume Trigno con un grande camion; era il percorso che più mi spaventava, per fortuna la macchina faceva un altro giro. 

Arrivati all’abbeveratoio, ci si fermava a mangiare e via verso Portocannone dove avveniva l’incontro con il parroco del posto, che ancora tutt’oggi avviene. Chi arrivava in macchina, la mattina presto, poteva assistere alla corsa dei carri, tradizione che ancora adesso si tramanda e poi a passo sostenuto verso la chiesa di Nuova Cliternia.

Rivivo tutt’ora l’emozione dell’arrivo in chiesa e i famosi tre giri intorno alla chiesa, gli occhi pieni di lacrime e l’abbraccio dei famigliari che dicevano:” Ce l’ho fatta “, la stessa emozione che a distanza di tanti anni ancora rivivo ad ogni pellegrinaggio.

Dopo la messa, il canto finale “Madonna Grande”, un cero acceso e cento lire all’offertorio, una sbirciatina alle bancarelle piene di luci colorate, giocattoli, noccioline, lupini e via via verso la casa del pellegrino per mangiare i panini e i famosi taralli. I pellegrini giunti a piedi si riposavano nella casa del pellegrino e il giorno dopo tornavano con l’autobus perché molte persone non possedevano una macchina.

Poi il mercoledì e il giovedì dopo la Pentecoste, c’era la processione in cui i Fresani andavano incontro a  coloro che erano andati a piedi, fino a portarli in chiesa. Le due serate erano allietate dalla banda e da un’orchestra e dai fuochi pirotecnici. La festa della Madonna Grande e il pellegrinaggio veniva svolto anche nel mese di agosto.

Ad oggi, tante cose sono cambiate, non abito più a Fresa, sono diventata mamma, nonna, ma vi posso assicurare che quando sta per arrivare la Pentecoste, il mio cuore esulta di gioia e il mio pensiero va a tutti i fresani che si uniscono per i preparativi della festa tramite un comitato scelto dal parroco tra i frequentatori della parrocchia e dal 2017 si è istituito” La giornata del Tarallo della Madonna Grande” in cui un gruppo di signore e ragazze si sono unite per preparare i taralli per tutti coloro che partecipano alla festa in cambio di un’offerta che poi verrà consegnata alla parrocchia. Come potete notare la tradizione del tarallo continua in modo diverso , ma sempre con lo stesso valore dei tempi antichi, ”onorare la Madonna”.

Le artefici di questa giornata sono Fabrizia Melchiorre, Anna Dragonetti, Antonella Racano, Tania Sabatini, Maria Laura Di Santo, Patrizia della luna, Monica D’alessandro, e Diana Di Nardo. Questi taralli vengono cucinati nel forno di Cristina Petrosi di Lentella, molto devota alla Madonna Grande, infatti al pellegrinaggio partecipano anche i lentellesi.

Don Simone Calabria, parroco del paese, si appresta a dare la benedizione ai taralli e alle donne, orgoglioso del loro lavoro svolto.

Un buon pranzo allieta la giornata dedicata ai taralli tra tutti i partecipanti, compresi i famigliari.A distanza di anni le date della festa sono rimaste invariate, dopo la Pentecoste e il 13, 15,16 ad agosto. Il pellegrinaggio tramandato da generazioni in generazioni e l’istituzione della “ Giornata del Tarallo “ vanno a simboleggiare la devozione verso la Madonna Grande che mai scomparirà nei cuori dei fresani e anche nei cuori dei compaesani che per motivi di lavoro si sono trasferiti in altri paesi.

 

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