MARIO STAI SERENO (il conto di Conte, Grillo, Casaleggio…e dei 5s)

L' EDITORIALE DI DOMENICO DI STEFANO

Domenico Di Stefano
05/02/2021
Attualità
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Giuseppe Conte ha detto più cose nei pochi minuti di ieri che in tre anni di Governo! Dietro un tavolo da riparatore di chincaglieria varia ha sentenziato almeno tre cose: si è dichiarato capo politico del M5S; si è proclamato capo della “coalizione” con PD e LEU; ha “avvisato” Mario Draghi che non si opporrà alla formazione del nuovo Governo a patto che sia un governo politico di cui Lui, implicitamente, sarà punto di riferimento.

Insomma, una sorta di “Mario stai sereno” riveduto e corretto, d’altronde è sempre in voga quella sindrome per cui ci si innamora del proprio carnefice… Conte ha escluso i tecnici dal nuovo Governo, proprio lui che si è seduto sullo scranno più alto di Palazzo Chigi da “tecnico – avvocato del popolo” e che aveva in animo diverse centinaia di tecnici per gestire i fondi europei e quant’altro…! Ma adesso Giuseppe Conte è entrato ufficialmente in politica, è un politico tutto tondo e dirà la sua in ogni dove. A cominciare dal M5s che continua a lacerarsi sulla fiducia o meno a Draghi e che, come nei momenti più difficili, si affida a Grillo e Casaleggio per dipanare la matassa ingarbugliata.

Casaleggio ha già rimandato tutto alla piattaforma Rousseau, in modo da poter dire, con qualsiasi risultato, “lo vuole la base”, una base che si è andata sempre più assottigliando. E’, questa, la scelta più semplice ma dubito che la cosa stavolta sia “compresa” e tollerata dall’opinione pubblica: Di Maio, infatti, ha invocato maturità e responsabilità, una volta che dice qualcosa di sensato… Grillo è sceso a valle per partecipare personalmente alle consultazioni (anche perché ogni volta che il gioco diventa pesante non si è mai fidato dei ragazzotti…). E’ arrivato un po' per ergersi a padre-garante di tutte le anime in lite ma, soprattutto, per dettare la linea e “spiegare” al Presidente Incaricato che nel caso certi temi, certi cavalli di battaglia fossero respinti porterebbero il Movimento a non sostenerlo. Tradotto: il capo supremo pentastellato porrà condizioni inalienabili sui “contenuti” e aspetterà la risposta, così facendo si terrà mani e porte libere e, a sua convinzione, "salverà " comunque la sua creatura.  Proprio modello Renzi, per certi aspetti. D’altronde, chi la fa…l’aspetti!

Ho l’impressione che sia così, le parole di Conte me ne danno una certa convinzione. Per questo il cammino per il Governo Draghi è ancora lungo e difficile, molto difficile.

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