CENTENARIO DEL PCI (2)

L'editoriale (simpatizzante) di Marisa D' Alfonso

Marisa D' Alfonso
21/01/2021
Attualità
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Quando ero piccola a me erano vietate diverse cose, una piuttosto singolare: guai a me se avessi messo piede nella sezione PCI del paese (né erano contenti se frequentavo persone politicamente distanti dal pensiero politico familiare.)

Passando in piazza guardavo a quel luogo immaginando dietro la porta grandi cospirazioni rivoluzionarie, chissà quali riunioni fumose e sospiravo che mi fosse impedito di andare almeno a curiosare.

Mentre invidiavo moltissimo i figli dei comunisti che non dovevano lottare in famiglia per il diritto di nutrire idee politicamente distanti assistevo di nascosto ai comizi in piazza strapieni di gente e nel mio immaginario i comunisti erano Donato Di Rito, Gabriele Marchese, i Ruggieri ecc. compagni incorruttibili, tutti d'un pezzo, granitici nelle lotte al fianco dei lavoratori e fermi nelle convinzioni, lontani dai giochi di palazzo, oppositori di qualunque potere.

Solo verso i 15-16 anni una mattina salii quei gradini di nascosto (accompagnata da Orazio Di Stefano che all'epoca faceva la corte ad una mia amica), cominciai a frequentare quelli di lotta continua, e iniziai la mia personale crescita individuale.

Partecipai anche ad un grande sciopero andando a Chieti con Gabriele Marchese conoscendo una certa Claudia che mi rapì con i suoi discorsi rivoluzionari di lotta di classe, sul femminismo eccetera.

Non mi iscrissi mai al PCI e in quella sezione non entrai mai più, ma lo votai alle politiche nel 1983 per impeto di ribellione e perché secondo me il primo voto bisognava darlo a un grande partito d'opposizione.

Leggendo La storia del partito comunista di Paolo Spriano, La storia del socialismo di Gaetano Arfè, i libri di Pasolini, Silone e Sciascia intanto mi costruivo le mie convinzioni personali.

Partii un paio d'anni più tardi e ritornai a vivere qui solo 16 anni fa, non vi dico lo stupore nel trovare tutto cambiato.

Ma questa è un'altra storia.

(Penso che in questi anni Gramsci si sia rivoltato un mucchio di volte nella tomba.)

Comunque buon centenario caro PCI.

Gli ideali non muoiono mai. 

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