Da uno studio basato su un doppio screening di massa effettuato a giugno e a dicembre su 850 cittadini di Cogne (Aosta) risulta che il 65% di chi, ammalatosi di Covid, aveva sviluppato gli anticorpi al Sars-Cov-2, li ha persi tra la prima e la seconda ondata.
Libero scambio
«Le statistiche mostrano come protezionismi commerciali scoordinati siano cresciuti ben prima dell’arrivo di Trump e delle sue minacciose tariffe: ogni anno, mentre i vertici dei capi di stato celebravano il libero scambio, il Wto si inceppava e i governi introducevano sempre più distorsioni per ostacolare l’import e sussidiare l’export» [Domani]
Bistecche
La Biotech Foods España di San Sebastian, dove si coltivano cellule animali con cui poi si confezioneranno bistecche di marca “Ethica Meat”. Mercedes Vila, 43 anni, co-fondatrice e direttrice dello sviluppo tecnologico dell’azienda: «Si procede in laboratorio all’estrazione del campione di tessuto dall’animale: un’operazione che è effettuata mediante una piccola biopsia, senza causare sofferenza o danno ed evitare, così, l’abbattimento del maiale o del vitello. Una volta estratto il campione, inizia la coltivazione delle cellule del tessuto all’interno di bioreattori, mentre l’animale ritorna alla sua vita quotidiana. Con una semplice estrazione su un capo, possiamo ottenere la carne di quattrocento capi, perfettamente sana, sicura, ricca di proteine animali e senza grassi». Vila sostiene che è la soluzione: «La carne di cellule coltivate consumerà il 99% in meno di terra, il 75% in meno di acqua e produrrà il 90% in meno di emissioni rispetto a un altro prodotto a base di carne». Vila dice di aver offerto, al cenone di Natale dell’anno scorso, polpette di carne coltivata. Nessuno s’accorse di niente. «Partendo dalla carne coltivata di suino, offriremo presto al mercato salsicce, polpette, crocchette e prosciutto York». Il problema, per ora, è il prezzo della bistecca ottenuta in questo modo, insostenibile per il consumatore. Secondo la Fao nel 2050, essendo gli abitanti della Terra cresciuti fino a 9,6 miliardi, la domanda globale di carne dovrebbe aumentare del 70% [Giornale].
Per produrre una bistecca di tre etti si consumano quattromila litri d’acqua. «Oggi il 25% delle risorse energetiche mondiali è bruciato dagli allevamenti intensivi di carni bovine, ovine e suine. E gli allevamenti, con i loro liquami, inquinano per il 15% l’aria e per il 20% le acque. E sono focolai di virus».
“Padri nobili” :Adenauer dipendente dalla metanfetamina
«Konrad Adenauer rimane nella Storia come il padre della Repubblica Federale Tedesca, la Germania finalmente ancorata all’Occidente e all’Europa dopo la tragedia del nazismo. Al potere per 14 anni, dal 1949 al 1963, il leader cristiano-democratico è stato uno dei capi di governo più anziani al mondo: aveva infatti 73 anni quando venne eletto e 87 al momento dell’addio, che lui cercò con ogni sforzo di evitare. Eppure “il vecchio”, come veniva soprannominato dentro e fuori la sua Cdu, non mostrò mai i segni dell’età. Anzi, nel suo esercizio del potere fu sempre straordinariamente energetico e reattivo. Com’era possibile? Secondo lo storico berlinese Daniel Koerfer, autore del saggio Kampf ums Kanzleramt, la lotta per la cancelleria, il segreto della vitalità di Adenauer aveva un nome ben preciso: Pervitin, la metanfetamina brevettata nel 1934 dal farmacista Theodor Temmler, di cui il cancelliere faceva ampio e regolare consumo. Come prova inconfutabile della scoperta, Koerfer cita i diari del figlio di Adenauer, Paul, che in una fin qui trascurata annotazione del 2 novembre 1964 scrive: “Papà è ancora combattivo e vitale, alle 2 ha preso una pasticca di Pervitin e adesso deve prendere qualcosa come 15 sonniferi per poter dormire. Come si può andare avanti così?” [...] Il Pervitin divenne celebre come “la droga della Wehrmacht”, l’esercito del Terzo Reich. Quando nel 1939, Hitler invase la Polonia, i medici militari, che conoscevano bene il prodotto e i suoi effetti, proposero di usarla massicciamente per migliorare il rendimento dei soldati» [CdS].
Sentenza sul caso Shalabayeva
«“Durante tre interi giorni del maggio 2013 si realizzò, di fatto, una limitazione o compressione della nostra sovranità nazionale”. Lo scrivono i giudici del tribunale di Perugia nelle motivazioni della sentenza di primo grado sul caso Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov espulsa dall’Italia insieme alla figlia nel 2013 e rientrata nel nostro Paese alla fine dello stesso anno dopo mesi di feroci polemiche. Per la vicenda sono stati condannati tutti gli imputati, tra cui l’allora capo della squadra mobile di Roma Renato Cortese e il responsabile dell’ufficio immigrazione a Roma Maurizio Improta. La corte li ha riconosciuti colpevoli di sequestro di persona e li ha condannati a 5 anni di reclusione, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. I giudici definiscono il trattenimento e la successiva espulsione di Alma Shalabayeva e della figlia Aula un “crimine di lesa umanità realizzato mediante deportazione“. Ma si spingono anche oltre, parlando di “rapimento di Stato” messo a segno da alcuni imputati, che di fatto “servirono gli interessi di altra nazione, cioè della dittatura kazaka”. Una delle “domande chiave” dell’intera vicenda resta però ancora irrisolta: “A quale livello politico o istituzionale venne presa la decisione della deportazione?”, si chiede il tribunale» [Fatto].
Camilleri
«Vado a casa di Camilleri e mi dà un manoscritto realizzato con la Lettera 22.
“Dimmi cosa ne pensi”.
“Sei matto? Sono troppo giovane, dallo ai tuoi amici”.
“Sono tutti morti”.
Alla fine?
Dissi che era bello, che ero incuriosito dal siciliano e da un particolare: nessuna correzione, così da ignaro lo sottolineai.
“Andre’, già lo sai il suo valore, questa è la bella copia”.
“No, è uscito così”.
Mi sono spaventato.
Perché?
Non è umano produrre 250 pagine, con la macchina da scrivere, senza sbagliare mai» [Antonio Manzini ad Alessandro Ferrucci, Fatto].
I due adolescenti che si sono sfregiati il viso
«L’abbiamo fatto per verificare la soglia del dolore». È quanto ha detto il ragazzo di 17 anni che lunedì scorso ha inferto dei tagli alle estremità delle labbra a una ragazzina di 14 anni. Stando a quanto riferito nelle indagini dei carabinieri di Cassano d’Adda e della Procura per i minorenni, lei poi avrebbe cercato di infliggere gli stessi tagli a lui, ma per il dolore si sarebbe fatta accompagnare al pronto soccorso dell’ospedale di Cernusco sul Naviglio, nel Milanese, dove è stata ricoverata. Lui ha riportato solo ferite superficiali. Inizialmente i due avrebbero detto in ospedale di essere stati aggrediti da un gruppo di ragazzi alla fermata della metropolitana a Cassina de’ Pecchi, ma la loro versione non risultava attendibile. In base al Codice rosso, la procura per i minorenni ha denunciato il ragazzo, per deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso. I tagli sono simili al ghigno di Joker, per questo in un primo momento si era ipotizzato che i due volessero imitare il personaggio nemico di Batman.
Ma Ciro Cascone, procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Milano, ha spiegato: «Si tratta di due ragazzi sofferenti, che vanno aiutati, l’associazione con Joker è deleteria, si tratta di spinte autolesionistiche che ci sono sempre state tra i ragazzi e che in generale possono essere anche acuite dal lockdown, di ferite che qua sono evidenti e che spesso i ragazzi si fanno in silenzio».
Buste paga
Conte aveva dichiarato 1 milione 155 mila euro nel 2019, 370 mila euro nel 2017. Tra le sue proprietà: un fabbricato e una vecchia Jaguar XJ6.
Imponibile dichiarato dai membri del governo nel 2020. Giuseppe Conte: 158 mila 474 euro. Luciana Lamorgese: 228 mila 494 euro. Roberto Gualtieri: 31.874, cui bisogna aggiungere i 78.760 guadagnati come europarlamentare fino al 30 settembre 2019. Lorenzo Guerini: 128.687 euro. Luigi Di Maio, Fabiana Dadone, Vincenzo Spadafora e Francesco Boccia: 98 mila euro. Lucia Azzolina: 95.075 euro. Alfonso Bonafede: 93.436 euro. Giuseppe Provenzano: 90.474 euro. Paola Pisano: 81.441 euro. Roberto Speranza: 80.542. Dario Franceschini: 78.542. Federico D’Incà: 77.173. Elena Bonetti: 70.374. Enzo Amendola: 33 mila euro [Rep].
Amori
«Un tribunale di Seul ha condannato Tokyo all’indennizzo di dodici cosiddette donne di conforto, un eufemismo per definire quelle donne, in maggioranza coreane, costrette a prostituirsi per i soldati dell’esercito imperiale durante la Seconda guerra mondiale. Il portavoce del governo nipponico ha definito la decisione “profondamente deplorevole” e “totalmente inaccettabile”, mentre l’ambasciatore sudcoreano è stato convocato al Ministero degli Affari esteri. La storica sentenza condanna il Giappone a versare 100 milioni di won (circa 75 mila euro) a ciascuna delle querelanti, alcune delle quali sono nel frattempo decedute. Per il Sol Levante la condanna non ha alcun valore. Il governo dell’arcipelago ritiene infatti che le richieste di indennizzo per il periodo della colonizzazione della penisola (1910-1945) e della guerra siano state completamente e definitivamente regolate durante la normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra i due paesi nel 1965, mentre quelle per le donne di conforto lo siano state con la firma nel 2015 di un accordo bilaterale. Tokyo ha rifiutato di partecipare alle udienze e non farà appello. I suoi argomenti sono stati rigettati dal tribunale sudcoreano per il quale gli accordi conclusi non prevalgono sul diritto delle vittime a chiedere risarcimenti» [ItaliaOggi].