Torna a disegnare il Vastese e in particolare Monteodorisio, l'autore scernese di graphic novels, Massimo Carulli, conosciuto con il personaggio di Tumass, protagonista di narrazioni itineranti, legate dalla necessità di interpretare la realtà attraverso gli occhi del vero e dell’ironia. Questa volta Carulli ci descrive il suo ultimo racconto dal titolo “I segreti della torre dell’acqua.”
“La prima cosa che è nata – spiega l’autore - è la copertina con tanto di titolo ‘I segreti della torre’. Tornerò a disegnare fortemente il mio territorio, non lo facevo da ‘Odio la Sevel’. Mi riferisco alla conosciuta torre dell'acqua di Monteodorisio che da quando sono nato sovrasta ai miei occhi il mio paesaggio. Monteodorisio ha un centro storico se non unico raro dal punto di vista architettonico. Un castello ben visibile, ma è facile leggere anche le trasformazioni subite nel passare dei secoli. E la stessa torre dell'acqua ne è un esempio.”
I segreti. “Sono tanti i segreti, o meglio le domande che vorrei porle. Ha sorella gemella ed è a Guilmi, ho deciso che per svelare i suoi segreti andrò a viverci per il tempo necessario, non so cosa ne verrà fuori, ripeto per ora ho solo la copertina. Le chiederei anche se lei è bella o brutta, - commenta Carulli - perché negli anni spesso ho sentito persone che vorrebbero buttarla giù. Ecco io voglio capire se lei è bella o brutta. Per ora so solo che le voglio bene.”
L’arte del racconto. “Ormai non riesco ad immaginare come passerei la stagione invernale se non disegnassi. Sono anni che questa passione mi aiuta a superarla dignitosamente. Così è diventata un'abitudine: elaboro e creo i miei racconti d'inverno, poi l'estate non disegno. Mi limito solo a fare presentazioni dell'ultimo libro. Diciamo che è una sorta di terapia – prosegue Carulli - . Ho appena finito ed inviato l'ultimo racconto al mio editore Marco Solfanelli ed entro giugno uscirà, il titolo è "I concerti rock non sono mai di lunedì".
“Il tema principale – sottolinea l’autore - è la memoria. Sono certo che vivere in piccoli paesi, dove ci sono pochi eventi si ha meno distrazioni e questo permette di avere una memoria legata maggiormente all'infanzia e l'adolescenza. Ho ripercorso un quarto di secolo della mia vita. 25 anni fa ci fu un concerto nel mio paese di un gruppo famoso. In quel giorno accadde un evento curioso a quei musicisti, a me dopo tutto questo tempo è venuta voglia di chiedere a loro se lo ricordassero, così, con la scusa di un'intervista, ho incontrato il cantante per chiederglielo. E’ stato un giocare con la memoria, un gioco che ha il suo lato pericoloso, infatti mi sono fatto anche male. Non ho un metodo di scrittura, - conclude - sono molto disordinato in questo, spesso vengono prima i disegni, altre volte i testi.”