"Giovanni indica Gesù presente nel mondo"

Simone Calabria
06/12/2017
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II Domenica di Avvento (Anno B) - (Is 40,1-5.9-11; Sal 84; 2Pt 3, 8-14; Mc 1,1-8)

La liturgia di oggi ci presenta un messaggio pieno di speranza. È l’invito del Signore espresso per bocca del profeta Isaia a sostare un momento nel mistero di questo Dio che si fa uomo per noi.

“Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati…”.

Il Profeta annuncia la liberazione degli Ebrei dall’esilio e il ritorno in patria.

Dio è sempre vicino al suo popolo, è presente nella nostra vita e non ci abbandona mai!

“Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore”.

C’è una cosa che impressiona moltissimo, se leggiamo attentamente quei passi del Vangelo che parlano di Giovanni il Battista: questo uomo è un gigante in umanità, c'è in lui una grande forza d'animo. Vive in piena solitudine nel deserto fin dalla giovinezza e quando comincia a predicare le sue parole sono dure come l'acciaio e chiare come l'acqua. Non si ferma davanti a nessuno e proprio per questo, avendo rimproverato pubblicamente il re, va a marcire in un carcere e poi finisce decapitato. Ma che cosa lo rendeva così? Dov'è il suo segreto? Dall'inizio alla fine della vita egli sa che una sola cosa è importante, un'unica cosa egli deve fare: dire a tutti che il Signore è vicino, viene, e poi indicarLo presente: “Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”.

Questa è la grande certezza che ha dominato il suo cuore, i suoi pensieri, le ore e i giorni della sua vita: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali». Pensate alla frenesia, all’ansia, a questa attesa e considerate che Giovanni Battista l’ha vissuta ancora più forte e per tutta la vita. Come poteva non accorgersene chi lo incontrava!

“Io vi battezzo con acqua, ma Egli vi battezzerà in Spirito Santo”. Capite allora perché le letture di oggi parlano di speranza, di gioia? Dio, il Signore, è vicino, è qui, è in mezzo a noi.

La Chiesa non ci dice «Convertiti, cambia testa e cuore perché il Signore è qui, è in casa tua, ma…alzati, non aver paura e vagli incontro». Ma ci può essere una gioia più grande?

Lui, il Signore di tutto, il Creatore, l'Onnipotente, è qui: è qui mentre lavoriamo, soffriamo, amiamo, mentre la vita procede come noi non vorremmo.

Allora la gioia non deriva dalla distrazione, facendo finta di niente o nascondendo il dolore, il male, la sofferenza, ma dal fatto che nel Signore il bene è più forte del male.

La Vergine Maria è l’unica “via” che Dio stesso si è preparato per venire nel mondo. Affidiamo a Lei l’attesa di salvezza e di pace per tutti noi. Amen!

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