I borghi del Trigno: Casalanguida

Viaggio alla scoperta dei paesi del Trigno

Maria Napolitano
16/06/2016
Territorio
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Con trignonet faremo un viaggio storico-culturale tra tutti i comuni della vallata del Trigno. Ognuno di essi rappresenta un piccolo centro dove tutti (o quasi)  si conoscono e tutto è a dimensione d’uomo. L’identità della persona è associata al soprannome della famiglia di origine. Spesso i tempi sono molto più dilatati e c’è ancora tempo per prendersi un caffè o fare una partita a carte con un amico. Nella maggior parte dei casi, possono vantare una storia abbastanza remota in quanto una volta le popolazioni si stanziavano verso l’interno per evitare attacchi dal mare.

A volte non serve andare chissà dove per cercare delle bellezze inesplorate. Tante meraviglie sono a portata di mano e basta solo saper guardare con gli occhi del cuore per percepire delle meraviglie inaspettate. 

Ecco la prima tappa di questo viaggio, Casalanguida, il borgo dei musicisti. Appellattivo meritato grazie alla sua famosa banda.

Casalanguida si erge a 470 metri sopra il livello del mare. Fa parte della Comunità montana Medio Vastese e attualmente conta 1.079 abitanti. Due le frazioni presenti Cese e Vallone. Il patrono del paese è San Nicola. In questa circostanza tornano i casalanguindesi sparsi in Italia e per il mondo. Il giorno dedicato al mercato settimanale è il martedì. Gli eventi religiosi vissuti come eventi importanti sono la festa della Madonna del Carmine, della Madonna del Rosario, di S. Antonio, S. Lucia, S. Nicola, S. Rocco, S. Cuore di Gesù.

Fino a qualche anno fa un evento di rilievo del paese era la festa della trebbiatura che si teneva nel mese di luglio con rievocazioni storiche della “Tresca”, ovvero la trebbiatura del grano con i cavalli, e mostre di arnesi e attrezzature d'epoca.

Tra i prodotti tipici di Casalanguida si impongono i salumi (salsicce, capicolli, soppressate e, soprattutto, la ventricina del Vastese), il cervone di Natale (dolce tipico a base di mandorle), i taralli con marmellata d’uva, le pupe e i cavalli di Pasqua.

Dal piazzale vicino alla sede municipale si può respirare la sensazione dell’immensità e del “silenzio” del creato.  

Posta tra le valli dei fiumi Osento e Sinello, Casalanguida domina la campagna circostante con un antico centro abitato che conserva quasi intatto l’antico assetto difensivo.

Il nome del paese deriva dal latino tardo languena che significa "terra di confine". Nel dodicesimo secolo fu feudo di un milite e posseduto da Mathias De Carpeneto a sua volta subfeudatario di Raynaldus de Montis Ferrantis, in questo periodo il paese veniva chiamato Casalangenam in Terra Burellensi.

Borgo di origine medioevale, nel decimo secolo faceva parte della Contea di Odorisio dei Marsi. Nel 1269 fu concessa da Carlo D’Angio’ ad Ottone di Sangro. Nel 1272 fu feudo di Odorisio di Sinibaldo portatogli in dote dalla moglie figlia di Filippo Latro. Nel 1450 fu feudo di Matteo di Capua principe di conca e nel 1652 fu sotto il dominio di Giulio  Cesare di Capua principe di conca.  Nel 1700 risulta tra i tenimenti della famiglia D’Avalos.

Intorno alla seconda metà del 1200 si forma un piccolo nucleo intorno alla chiesa madre che era nel luogo dell’attuale Chiesa Parrocchiale di S.Maria Maddalena. Il nucleo in seguito si espande sia verso Est che verso ovest lungo il crinale con due schiere parallele ai bordi di un percorso fino a raggiungere, prima del 1800, ad Ovest, la parte più alta del crinale, e ad est la Chiesa di S. Donato, costruita nel 1300 e ristrutturata nel 1700. Nel XIII secolo la Chiesa Madre fu profondamente ristrutturata: oggi non resta nulla della vecchia chiesa medioevale. Nel secolo XIV Casalanguida è ricordata per le decime degli anni 1324 e 1326 dovute dai “clerici di Casalanguedae dalla ecclessia S. Marie in Casalanna”.

Alla fine del XVI secolo si costruì il palazzo Baronale e si ristrutturò la Chiesa di S.Donato e si interveniva ancora sulla Chiesa Madre.  

Al nucleo originario del paese si accede attraverso due porte, una chiamata da Piedi e l’altra da Capo.
Del borgo fortificato rimangono i resti di due torri con base a scarpa, del XVI secolo, inglobate ed adibite ad abitazioni private: la Torre del Palazzo Procaccino (costruzione che risale al settimo secolo e che oggi ospita la casa Municipale) e la Torre del Palazzo Cauli.

Nella Chiesa cinquecentesca di Santa Maria Maddalena, a ridosso della piazza chiamata “Covatta”,  si può ammirare un bell’organo in legno policromo, intagliato con motivi vegetali. Nei pressi del centro storico è pure la Fontana ottocentesca di San Rocco, un’austera costruzione in pietra calcarea, dalle linee neoclassiche e visibile da tutti i lati.

Le sue colline confinano a nord con il comune di Atessa, ad est con Scerni, ad ovest con Carpineto Sinello ed a sud con il fiume Sinello che costituisce il limite naturale.

 

Fonti: Comune di Casalanguida, Trignosinelloturismo, casalanguidanet, pagina Fb I casalanguidesi nel mondo e Wikipedia  

Foto in copertina e alcune foto della galleria sono di Elisa Colantonio

Chi vuole arricchire il contenuto (anche con foto e video) può inviare un messaggio a marianapolitano192@gmail.com o su messenger.

 

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