Liscia a un mese dall'inferno mostra il coraggio di rifiorire

Oggi la riapertura del ristorante 5 Tigli, il titolare: "Abbiamo lavorato giorno e notte e dopo un mese ci siamo di nuovo"

Lucia Di Candilo
16/10/2015
Attualità
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Esattamente un mese fa Liscia veniva avvolta dalle fiamme. Nel giro di poche ore un intero paese è stato distrutto: la natura rasa al suolo, il fuoco arrivato fin sotto le abitazioni non ha lasciato scampo al ristorante "I 5 Tigli"; anche le vite umane sono state messe a rischio da quelle fiamme violente, molto probabilmente "fatte partire - come raccontano i cittadini - strategicamente da 3 diversi punti del paese, con l'obiettivo di accerchiarlo con le fiamme." L'intento era forse quello di distruggere il piccolo paesino dalle 708 anime, la realtà è che non ci sono riusciti: la natura ha dato l'esempio all'uomo e insieme si stanno lentamente rialzando da questa brutta "caduta".

Liscia a un mese dal violento incendio ha ancora addosso tutti i segni di quelle terribili fiamme che, favorite dal vento, hanno divorato l'intero territorio, "I campi, la pineta, il paese è distrutto - racconta Anna Maria - è stato letteralmente bruciato il lavoro dell'uomo ma soprattutto è stata spezzata la natura. Vedere la pineta nelle condizioni attuali - continua la signora - mi fa male, non ci è rimasto nulla". L'assessore Gabriele Lucci ha espresso l'impegno che l'aministrazione comunale sta mettendo nell'attivarsi con la Regione: "Sicuramente non riusciremo ad ottenere dei veri e propri risarcimenti, - afferma Lucci - ma ci stiamo muovendo per avere il prima possibile degli aiuti da destinare a chi ha subito i danni".

A dare il primo esempio di coraggio e forza è stato il ristorante "5 Tigli" alle porte del paese. "Il locale - come racconta il titolare Giuseppe Di Santo - era stato quasi interamente distrutto: impianti, attrezzature e rifornimenti, tutto in cenere e fumo. Dopo il danno di circa 60/70 mila euro, le alternative erano due - continia Giuseppe - chiudere per sempre i battenti, o ripartire immediatamente sapendo di poter contare solo sulle nostre forze. Così, abbiamo deciso di metterci a lavoro, abbiamo faticato giorno e notte e con l'aiuto anche di qualche amico, eccoci qua, dopo un mese ci siamo di nuovo". Ieri Giuseppe ha riaperto il suo locale ed ha offerto una pizza ai suoi collaboratori, da oggi sono tutti a lavoro per servire al meglio i loro clienti. "Io - conclude - spero che arriveranno anche dei risarcimenti, ma al momento conto soprattutto sui miei clienti augurandomi che si serviranno numerosi del nostro locale".

Un abitante di liscia, il signor Mario Lalla ha avuto, insieme ad altri cittadini, l'apprezzabile idea di fondare un'associazione al fine di aprire un conto corrente bancario in cui raccogliere delle offerte e degli aiuti per far rifiorire quella natura distrutta e aiutare chi ha subito i maggiori danni. Perché, come afferma una signora in paese, "Non si tratta di far rifiorire un giardino di rose, alla pineta è tutto distrutto, sono stati bruciati 60 anni di natura, i danni sono enormi e sarà dura eliminare del tutto quella puzza di bruciato, che specie quando piove, torna a farsi sentire creando in noi cittadini il panico. Sarà difficile ma ce la faremo".

FOTO DI ANNAMARIA D'ALOISIO 

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