Antonio D'Adamo è il consulente che si occupa di seguire le coltivazioni dei vari soci durante la filiera produttiva con consigli su interventi mirati a risolvere problematiche varie dal campo alla raccolta.
L’intervista
Come nasce la Cooperativa Ortofrutticola San Rocco?
All’inizio il carciofo veniva prodotto per il consumo familiare. Alla fine degli anni Cinquanta inizia a essere coltivato in maniera sistematica e per un consumo più ampio. Nel 1961 nasce la Cooperativa Ortofrutticola 'San Rocco', leader nella produzione e commercializzazione di questo ortaggio. Oggi conta circa 110 soci che risiedono anche a Vasto, Monteodorisio e Furci. Ogni anno vengono prodotti mediamente 3 milioni di pezzi destinati ai punti vendita della media e grande distribuzione di tutta Italia. Il 20 luglio 2004 è stato concesso in uso alla Cooperativa 'San Rocco' il Marchio Collettivo Comunitario dalla Camera di Commercio di Chieti.
Quali difficoltà incontra la cooperativa sul mercato e quali azioni pone in atto per promuovere questo prodotto?
Uno dei problemi che la cooperativa si trova ad affrontare in questo periodo è la concorrenza sleale di prodotti non cupellesi che spesso traggono in inganno il consumatore a scapito dei produttori e della cooperativa stessa. Per risolvere questa problematica la cooperativa si sta adoperando mediante una richiesta di un marchio Dop. Il marchio contribuirà a dare un valore aggiunto alle produzioni ed a tutelare di più produttori e consumatori
In quali mercati viene commercializzato il carciofo di Cupello?
I carciofi vengono commercializzati oltre che nel nostro punto vendita sito all’interno della cooperativa stessa nei mercati di Perugia, Rimini, Cesena, Verona, e Milano, oltre alla Gdo e ai commercianti del Vastese.
Quali sono le caratteristiche del carciofo di Cupello?
Il carciofo di Cupello appartiene alla specie Cynara scolymus L.spp. varietà Mazaferrata ecotipo locale di derivazione del Campagnano, varietà a ciclo tardivo con maturazione tra marzo e aprile, a seconda dell’andamento climatico. Il sapore dolciastro e la tenerezza delle brattee sono i suoi tratti contraddistintivi. I terreni dove si producono i carciofi si caratterizzano per l'abbondanza di micro elementi che conferiscono al carciofo un sapore tale da renderlo unico nel suo genere.
Il rigido disciplinare di produzione serve a orientare i produttori e a garantire i consumatori sulla genuinità. Il disciplinare di produzione prevede che la zona di appartenenza sia nel territorio di Cupello e in quella fascia di Vastese compresa tra Furci, Lentella, Monteodorisio, Vasto e San Salvo. Sempre secondo il Disciplinare, inoltre, i terreni devono essere profondi, freschi e ben drenati. Prima della commercializzazione, il colore deve essere verde con sfumature più o meno intense di violetto, forma tondeggiante e caratteristico foro all’apice. Oggi quest’ortaggio è diventato un simbolo del territorio.
Cosa sono le regine di Cupello?
Sono dei carciofini sott'olio prodotti e confezionati presso la cooperativa stessa mediante una ricetta tradizionale locale cupellese. Le donne preparano questo prodotto eccezionale con amore e rispetto di un’antica tradizione e allo stesso modo che da bambine hanno imparato da mamme e nonne. La bontà di questo carciofino è tale che lo troviamo esposta a Eataly nelle sedi Roma e Torino. Si differenziano da prodotti simili soprattutto per la qualità del carciofino e nell’utilizzo dell'olio extravergine di oliva.
Qualche curiosità legata al carciofo?
Il carciofo si presta ad un uso variegato in cucina e notevoli sono i benefici nutrizionali grazie ad una particolare sostanza, la cinarina, in essa contenuta esercita un'azione benefica sulla secrezione biliare, favorisce la diuresi renale e regolarizza le funzioni intestinali. I carciofi posso essere cucinati in svariati modi: alla romana, alla giudia, fritti, quando sono teneri è consigliabile mangiarli crudi tagliati a fettine condite con olio, limone e qualche fogliolina di menta.