Dopo l'ultima pesante ondata di maltempo, sono iniziati i lavori su più fronti per riparare i danni creati da pioggia, neve e vento forte. Anche se le strade provinciali - già provate da decenni di abbandono - sono tra le più segnate, preoccupano le condizioni della Statale Trignina attualmente costellata di buche profonde e tratti senza più asfalto. In alcuni punti l'Anas ha già messo del brecciolino, ma l'effetto è durato qualche ora.
In territorio di Cupello, sul terreno eroso dal Treste, è stata rimossa la centralina in disuso della Stogit. Dopo la piena del 5 e 6 marzo, questa era rimasta in bilico (leggi); la società del metano, preannunciandone la rimozione, ci aveva confermato che si tratta di un impianto in disuso da anni.
Nell'entroterra restano ancora a terra, o piegati, i tralicci Enel danneggiati dalla neve e dal vento. Tra i comuni di Fraine, San Buono e Roccaspinalveti si contano una decina di strutture ormai inservibili tra boschi e vallate. Qualche cavo restante - nel quale non passa corrente elettrica - attraversa, sospeso, la Provinciale e c'è il rischio che un improvviso distacco possa colpire le auto in transito.
Sulla fondovalle Treste, nel tratto in fase di ultimazione in territorio di San Buono, diversi smottamenti avevano invaso la carreggiata. Attualmente la terra è stata rimossa, ma i pendii dei boschi sovrastanti rischano di cedere da un momento all'altro; alcuni operai sono a lavoro.
Il territorio si sta 'leccando le ferite', ma la fragilità del Vastese rischia di ripresentarsi prepotentemente alle prossime piogge.