Movimento Impegno-Trasparenza: «A San Giovanni Lipioni forte bisogno di cambiamento»

Il gruppo politico analizza 5 anni di amministrazione di Aurore Rossi

a cura della redazione
26/02/2014
Attualità
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SAN GIOVANNI LIPIONI - Il 25 maggio anche la cittadinanza di San Giovanni Lipioni sarà chiamata a rinnovare il consiglio comunale. Il gruppo di minoranza Movimento Impegno-Trasparenza traccia un quadro non edficante dei 5 anni di amministrazione del sindaco Catherine Aurore Rossi.

In una nota inviata alla nostra redazione - che pubblichiamo di seguito - il gruppo analizza vari aspetti dell'operato amministrativo degli ultimi anni partendo dal comunicato del primo cittadino sangiovannese del 15 ottobre 2013.

 

ENERGIE RINNOVABILI - Le nostre idee sulle fonti rinnovabili sono state più volte espresse con voto favorevole in sede di consiglio comunale, anche se su provvedimenti di natura esclusivamente tecnica, dato che progetto e convenzione per il parco eolico, erano già stati adottati da precedenti amministrazioni. Abbiamo considerato in modo positivo le entrate derivanti dall’attuale parco eolico, mostrando però enormi perplessità su come tali introiti venissero utilizzati.
Ma in concreto, quali i vantaggi reali di cui ha beneficiato il singolo cittadino e/o la comunità sangiovannese, derivanti da queste entrate straordinarie e da altre (leggi autovelox)? I cittadini hanno forse pagato meno tasse? Hanno avuto tutti particolari agevolazioni? A noi non risulta!

ANALIZZIAMO I PRINCIPALI FATTI: La (Tarsu) tassa sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani: è stata aumentata passando da 59 a 85 centesimi di euro per metro quadro. Paradossale se pensiamo che con l’introduzione della raccolta differenziata dei rifiuti, da noi più volte sollecitata, i costi di gestione del servizio gravanti sulle casse comunali sono diminuiti. Nonostante ciò invece la tassa è stata aumentata e per giunta senza prevedere alcuna forma che potesse agevolare particolari categorie svantaggiate di utenti.
L’(IMU) imposta municipale unica: non è stata aumentata oltre l’aliquota base prevista dalla Stato, ma poteva anche essere ridotta. Cosa che non è stata fatta! Solo dopo nostro intervento è stata reintrodotta, come peraltro previsto dalla legge nazionale, l’agevolazione sugli immobili inagibili o inabitabili ed è stata aumentata la detrazione sulla prima casa. Si è invece aumentata l’aliquota sulle unità immobiliari di categoria D, danneggiando l’unica attività produttiva industriale del nostro comune.
Tutto ciò, naturalmente, riguarda chi i tributi li paga!

L’approvazione da parte della maggioranza della convenzione per la scuola dell’infanzia con il comune di Monteodorisio: in questo modo eventuali alunni frequentanti avrebbero dovuto raggiungere quel comune! Per non parlare dell’Unione dei Comuni per i servizi associati sempre con i comuni di Monteodorisio e di Cupello! Assurdo! Ci viene spontaneo pensare che forse, dietro queste operazioni, vi erano altri interessi?
Alcuna forma di incentivo per apertura di nuove di attività imprenditoriali, nessuna agevolazione per chi volesse ristrutturare la propria abitazione, in particolar modo le parti esterne, così da contribuire ad un miglioramento dell’aspetto urbanistico comunale. Anzi, in questo ambito l’Amministrazione è stata del tutto assente, preferendo elargire contributi ad associazioni che non hanno ancora speso quelli concessi in precedenza come abbiamo potuto verificare da rendiconto fornitoci, auto deliberazioni di rimborsi in sede di Consiglio e Giunta, a vario titolo verso taluni cittadini, con criteri di assegnazione che non tengono affatto conto di reali indicatori della situazione economica e della composizione del nucleo familiare.

Il centro abitato, le strade, i muraglioni, le ringhiere, il cimitero, gli impianti sportivi, hanno raggiunto uno stato di degrado e trascuratezza mai toccato dal nostro comune negli ultimi 30 anni. Vi sono fabbricati di proprietà di privati cittadini, in uno stato di fatiscenza tale da costituire un vero e proprio pericolo per la pubblica incolumità. Opere incomplete, divenute discariche!

CAMPO DA CALCIO E STRUTTURE - Il campo da calcio abbandonato e non più utilizzato da quando si è lasciata morire, nella totale indifferenza dell’amministrazione, una delle associazioni storicamente più sentite: l’Associazione Sportiva Sangiovannese.
Tra gli sprechi più evidenti, oltre all’ormai noto edificio di via C. Roberto Lozzi, costato a tutt’oggi euro 475.000 + 140.000 euro di interessi passivi di mutuo; l’acquisto dell’edificio sede della ex chiesa valdese: costo 20.000 a cui vanno aggiunti ulteriori 7.500 euro quale stanziamento per le spese di progettazione e cambio di destinazione d’uso dei locali. A questi andranno aggiunti ulteriori costi necessari per ristrutturare il fabbricato. Ma per quale motivo acquisire un immobile se si ha già un altro in fase di ultimazione?
Ma proseguiamo: la tettoia in via Silvino Grosso realizzata, non si capisce per quale scopo, ma si comprende facilmente cosa è diventata: una discarica incontrollata di rifiuti ingombranti, forse addirittura abusiva! Costo per le casse comunali euro 14.000.
Le bacheche comunali, utilizzate spesso per scopi diversi da quelli istituzionali e informativi: costo circa 8.000 euro.

COMPENSI - Inoltre con delibera n. 39 dell’8 agosto 2009 la Giunta Comunale si deliberò compensi per sindaco e suoi componenti sull’importo massimo consentito dalla legge, non applicando la riduzione del 10% nonostante una legge di quattro anni prima lo prevedesse (art. 1, comma 54 della Legge 266/2005 - Legge Finanziaria). Ma situazione ben più grave è che non è stata in alcun modo applicato il D. Lgs. 33/2013 che disciplina gli obblighi di pubblicità, trasparenza e informazione delle pubbliche
amministrazioni.
In poche parole ogni ente pubblico ha l’obbligo dall’aprile del 2013 di predisporre sul proprio sito web una sezione chiamata Amministrazione trasparente dove riportare documenti, informazioni ecc.; ogni sorta di dato sulla gestione dell’Ente, da quelli patrimoniali degli amministratori a quelli relativi ai propri compensi, rimborsi, indennità percepite nello svolgimento delle proprie funzioni attraverso un piano triennale da aggiornare annualmente. E dovranno restare lì per cinque anni! La suddetta sezione è stata aperta sul sito del comune di San Giovanni Lipioni nel gennaio 2014, ma il nostro è un comune che non rientra tra quelli che soddisfano i requisiti della normativa, risultando come inadempiente su tutti i 66 requisiti richiesti. (Fonte sito Governo Italiano: La Bussola della Trasparenza dei siti web aggiornato all’8.02.2014).

FOTOVOLTAICO - Ancora, con delibera di Giunta Comunale n.22 del 22 giugno 2011 è stato approvato il progetto per la realizzazione di n. 2 impianti fotovoltaici della potenza di 10 kWh ciascuno, posti sulla copertura degli ex edifici scolastici. Il progetto di euro 100.000 veniva finanziato attraverso euro 50.000 come contributo assegnato dalla Regione Abruzzo e la rimanente parte, altri 50.000 euro contraendo un mutuo ventennale a totale carico del comune. Ebbene, dopo ricerche su diversi siti web in
materia, si può scoprire che il costo medio di realizzazione di un impianto della potenza di quello costruito, cioè 10kWh, costerebbe circa euro 25.000, quindi per 2 sommano 50.000, mentre l’attuale amministrazione ne ha spesi circa il doppio. A questo si aggiunge che il contratto di mutuo di euro 50.000 dovrà essere rimborsato con rate di circa euro 4.200 per anno per 20 anni, cioè 84.000 euro. Certo è che si poteva utilizzare il contributo in modo più oculato, evitando il ricorso all’indebitamento, anche perché di lì a poco un altro programma avrebbe garantito ulteriore efficienza energetica a costo zero per il comune: il programma E.L.E.N.A. al quale però il nostro comune non ha aderito, nonostante lo abbiamo fatto quasi il 90% dei comuni della provincia di Chieti.

IMPIANTO WI-FI - L'impianto di wi-fi di connessione ad internet: costo iniziale circa € 20.000 più utenza elettrica per alimentare il ponte radio ubicato nel nostro comune in contrada Serra. Pur ritenendo indispensabile dotare la popolazione di una connessione a banda larga, non possiamo accettare il costo esagerato di questo servizio (limitato per giunta solo ad alcune aree del paese), alla stregua del fatto che sul nostro il territorio è già presente una copertura adsl wi-fi di maggiore affidabilità di quella realizzata dal comune.

VIDEOSORVEGLIANZA - Costo complessivo € 66.800, di cui 46.800, per la prima installazione di numero 3 telecamere ed € 20.000 per il potenziamento con l’aggiunta di ulteriori numero 4 telecamere nel 2013! La telecamera in fondo a via del Giardino che guarda verso Località Caccavone - Serrine cosa deve intercettare? Non ci pare quella una via di fuga o di ingresso, se non per cinghiali e volpi!
E il doppione di telecamere sulla provinciale verso la Fondo Valle Trigno? Alla fine di via Col. R. Lozzi (I fase) e sul tratto finale di via Foresta (II fase). Ma ciò che ci sconcerta è l’assenza di un regolamento sul modo di gestire questi filmati che quotidianamente il sistema registra.
Qualcuno vi ha pubblicamente informato sul modo di raccolta di questi dati, oppure dove questi filmati confluiscono? E come vengono trattati i dati sensibili raccolti? Chi ha le autorizzazioni all’accesso? E chi invece vi accede senza averne diritto? Senza regole capite bene che la nostra libertà è messa a serio rischio. Percorrere le strade del paese nella consapevolezza che qualcuno possa spiarci è inquietante!

Cittadini, l’impegno del gruppo di minoranza è stato leale, costruttivo, finalizzato a far conoscere con totale trasparenza l’operato dell’amministrazione. Abbiamo rinunciato alle nostre indennità perché riteniamo che anche un solo euro risparmiato fosse un euro guadagnato.
Abbiamo chiesto di fare lo stesso anche ai membri della maggioranza, ma senza ottenere alcun risultato. Nonostante ciò siamo comunque riusciti a contenere, negli ultimi due anni, le ore che il comune rimborsa per permessi vari ad assessori e consiglieri, come pure abbiamo ottenuto una drastica riduzione delle spese per cene e pranzi degli amministratori, che spesso non avevano documenti giustificanti la relativa missione.

Nel nostro piccolo abbiamo cercato di fare del nostro meglio, evitando, nel rispetto del quieto vivere, ulteriori azioni, perciò nel congedarci dal nostro compito, vogliamo credere che un vento nuovo possa soffiare sulla nostra comunità, perché riteniamo necessario un forte bisogno di cambiamento: nelle persone, nelle idee e nel modo di gestire il bene comune nell’obiettivo di contenere questo sperpero di denaro pubblico fatto di generose elargizioni.

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