A Casalbordino “Siam pronti!”

Presentazione del libro di Marco di Michele Marisi

Elena Caracciolo
28/08/2013
Attualità
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CASALBORDINO- Un sabato sera come tanti, presso il Lido di Casalbordino: gente che passseggia, gente che mangia un gelato, gente che parla.
Di cosa parlano questi italiani arrabbiati, ma accomodati?
Parlano di crisi irrompente, parlano di valori mancanti, parlano di un futuro che non si vede bene.
Presso l’Hotel Calgary di Casalbordino, rivolgendosi ad un pubblico incuriosito ed eterogeneo, parlano di futuro anche due ragazzi: Carla Zinni Marco di Michele Marisi.
Carla (studentessa universitaria ormai prossima alla laurea in giurisprudenza) e Marco (giornalista pubblicista sempre impegnato a prodigarsi per la sua Vasto) hanno dialogato per tutta la serata, senza noia, “senza pretese”, prendendo come spunto per le domande e risposte il libro di Marco “Siam pronti! Un treno di idee. Direzione futuro” edito da “il Torcoliere”.
Un libro che consta di quindici capitoli densi di contenuti e densi di messaggi ed idee provenienti dalla menta lucida di un venticinquenne che ha scelto di dedicarsi alla politica della propria città sin dall’età di 17 anni.
La politica sulla quale non si punta più, in un’Italia malata (che proprio ora “si deve curare, come si curano i nonni”) è stato il filo conduttore della serata, un filo conduttore, che ha descritto con passione e maestria le trame di un abito che ognuno avrebbe dovuto, ma oggi più che mai dovrebbe indossare: un abito di meritocrazia, di comunità, di libertà.
Sono state proprio queste le tre parole chiave della serata, le quali sono strettamente connesse e, come se si trattasse di collegamenti ipertestuali, a loro volta rimandano a qualcos’altro, passando dal microscopico al macroscopico, dal singolare al plurale, dalla città all’Italia tutta.
Parole chiave che, se pronunciate da due giovani, sarebbero suonate strane alle orecchie di coloro che continuano a raccontare la storiella dei “ragazzi di oggi privi di valori e di ideali”; si sono fatti bene i conti Carla e Marco e hanno sfatato anche questo mito, ribadendo a gran voce che non solo i ragazzi di oggi non possono esprimersi in un’Italia vecchia che continua ad aggrapparsi al proprio vecchiume, ma sottolineando soprattutto il fatto che i ragazzi di oggi (nonostante sono stati privati di un futuro sul quale puntare e al quale appellarsi per mettere su famiglia) continuano ad interessarsi alla politica e al sociale, non isolandosi, ma condividendo idee, perché, come ricorda Marco, citando Gaber, “libertà è partecipazione”.
Una serata di un certo taglio, con schiaffi morali a chi non punta sui giovani e a chi continua a lamentarsi che le cose non funzionano, steso sul proprio divano.

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