I lavoratori del centro Amazon di San Salvo sono entrati in stato di agitazione a causa di un comunicato aziendale che ha deluso le aspettative legate al nuovo contratto collettivo firmato di recente. Al centro delle preoccupazioni c’è la parte economica dell'accordo, che, secondo quanto riferito dai rappresentanti sindacali, non prevede l’adeguamento salariale in linea con l’inflazione registrata negli ultimi anni.
La UIL, il sindacato maggiormente rappresentativo all’interno dello stabilimento, aveva partecipato attivamente alle trattative con l’auspicio di ottenere, per i lavoratori, un recupero economico che compensasse gli effetti negativi dell’inflazione degli ultimi tre anni. Tuttavia, a sorpresa, il comunicato dell’azienda ha rivelato che tale adeguamento non verrà effettuato, alimentando il malcontento tra i dipendenti.
"La firma del contratto era stata pensata come un passo per rispondere alle difficoltà economiche dei lavoratori, molti dei quali hanno visto il proprio potere d’acquisto ridursi significativamente a causa dell’inflazione", ha dichiarato un rappresentante della UIL di San Salvo. "Purtroppo, con questa notizia, ci troviamo di fronte a una realtà che non rispecchia le nostre aspettative e quelle dei lavoratori. Ci auguriamo che la direzione comprenda la gravità della situazione e che intervenga per trovare una soluzione concreta."
La UIL ha quindi annunciato che se non verranno apportati adeguamenti salariali, il sindacato si attiverà con tutte le forme di protesta necessarie per difendere i diritti dei lavoratori. Scioperi e altre iniziative di mobilitazione sono già allo studio, con l’obiettivo di fare pressione sull’azienda affinché riveda le sue posizioni.
Il centro Amazon di San Salvo, che è uno dei più grandi della regione, impiega centinaia di persone e rappresenta un importante polo logistico per il colosso dell’e-commerce. Nonostante le difficoltà dovute alla pandemia e ai cambiamenti nel mercato, i lavoratori avevano riposto molte aspettative nel nuovo contratto, ma la mancata risposta alle esigenze economiche di chi lavora nel sito ha generato preoccupazione.
Il sindacato, che rappresenta la maggior parte dei dipendenti, non intende arrendersi e continuerà a sollecitare l’azienda a trovare una soluzione che riconosca adeguatamente l’impegno dei lavoratori. Nel frattempo, lo stato di agitazione prosegue, con i dipendenti pronti a scendere in campo per difendere i propri diritti e ottenere le condizioni economiche che ritengono giuste.
ED