La lénga huaśtaréulə

Piazzetta Damante, Vasto Venerdì 22 settembre Ore 18:30

Davide Aquilano, presidente della sezione di Italia Nostra del Vastese
20/09/2023
Attualità
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Con Luigi Murolo sugli Aspetti storici e fonetici 

 Conversazione con  Carmela Camperchioli-Antonio Muratore 

 Torre Diomede del Moro Piazzetta Damante – Vasto (CH) 

 Venerdì 22 settembre 2023  Ore 18:30 

 È bene ricordare che la Convenzione sulla promozione e protezione del patrimonio immateriale nasce nel 2003, nel corso della 32° sessione della Conferenza Generale UNESCO, dall’esigenza di individuare il cosiddetto Intangible heritage ed assicurare misure di protezione nell’interrelazione tra attività umane e ambiente circostante, sia fisico che sociale, ratificata dall’Italia con legge n. 167 del 27 settembre 2007 La Convenzione, sottoscritta il 17 ottobre 2003, è entrata in vigore il 20 aprile2006, 

Per “patrimonio culturale immateriale” s’intendono le pratiche, rappresentazioni, espressioni, sapere e capacità, come pure gli strumenti, artefatti, oggetti, e spazi culturali associati, che le comunità, i gruppi e, in alcuni casi anche i singoli individui, riconoscono come parte integrante del loro patrimonio culturale. Ciò che rileva, in particolare, non è la singola manifestazione culturale in sé, ma il sapere e la conoscenza che vengono trasmessi di generazione in generazione e ricreati dalle comunità ed i gruppi in risposta al loro ambiente, all’interazione con la natura e alla loro storia. 

Sono cinque i settori individuati: 

 tradizioni ed espressioni orali, incluso il linguaggio in quanto veicolo del patrimonio culturale immateriale; 

  • arti dello spettacolo; 
  • consuetudini sociali, riti ed eventi festivi; 
  • saperi e pratiche sulla natura e l’universo; 
  • artigianato tradizionale. 

 «Italia Nostra del Vastese» per le GEP 2023 sceglie il primo settore e segnatamente il linguaggio

Il riferimento fondamentale è la «lingua locale». Vale a dire, il dialetto. Che è comunicazione orale pertinente a comunicazioni interfamiliari e sociali e, se scritta, ad esperienze letterarie. 

L’aspetto che si intende far comprendere che il dialetto è derivazione dal latino proprio come lo è l’italiano con tutte le altre lingue romanze. E che la sua specificità è di tipo fonetico e che gli effetti fonici derivano dall’influenza giocata metafoneticamente dalle semivocali, dagli esiti dell’accentuazione latina e del consonantismo. 

Saranno presentate testimonianze documentarie (non letterarie) di XVI secolo di tipo epigrafico o in volgare giuridico. Inoltre, verranno dedicate brevi notizie sull’esistenza di un gergo locale estinto maturato in comunità di maestranze artigianali di provenienza lombardo-ticinese. 

Inoltre, verrà dato spazio al dialogo tra locutori dialettali in fonetica degli anni Cinquanta-Sessanta del  Novecento. 


 

 


 


 

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