Fernando Sparvieri da Angelo Longhi nel vecchio garage contadino

Più di una chiacchierata tra vecchi amici

Orazio Di Stefano
30/10/2022
Attualità
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Ci siamo più volte occupati del lavoro di studio, ricerca ed “immagazzinamento della memoria” che sta facendo Fernando Sparvieri col suo Blog. Indimenticabili (e per fortuna archiviati sul web) le interviste a Tonino Longhi, Sebastiano Valentini, Pasqualino Cilli e tanti altri vecchi amici che purtroppo non ci sono più. Seguiamo con vivo interesse i racconti ed i ricordi di testimoni chiavi del vissuto contadino come Fioravante D’ Acciaro. Ma, in questi giorni, siamo rimasti favorevolmente colpiti dal video (che trovate qua sotto) registrato nel garage di Angelo Longhi. Anzitutto perché Sparvieri ha colto l’importanza di quel contenitore definendolo giustamente “un garage della società contadina”, uno di quei vecchi magazzini dove i contadini conservavano tutto perché “po' sembre sirvè” (potrebbe sempre servire). Ma anche perché trattandosi di oggetti fatti o acquistati con sacrificio i contadini non erano usi disfarsene e quindi li tenevano per quel famoso “senso del possesso”, che Franco Battiato definiva “prealessandrino”. 

Angelo Longhi conserva gli oggetti che vediamo nel video non solo per questo, ma anche per affettività: sono vecchi oggetti appartenuti dai genitori, che quindi costituiscono ricordi di famiglia. Avendo colto, dunque, il valore intrinseco del vecchio trattore (1961), dei cesti, dei comò conservati e, soprattutto, conoscendo Angelo Longhi (suo vecchio amico e collega in musica ed al Comune), a Sparvieri è stato facile ed agevole farlo esprimere sul significato simbolico di quegli oggetti. Ed Angelo ha fatto oggettive considerazioni meritevoli di approfondimento. 

Ha ricordato in pratica di come, nella società contadina, gli uomini s’ingegnavano a coltivare i campi, a fare i cesti, a sistemare le cinte, a riparare il trattore e le donne a coltivare i campi, a cucinare, a cucire e ad occuparsi della casa e dei figli. Ed ha detto che, nella società contadina, veniva emarginato che si autoelogiava, perché le persone venivano valutate da come facevano i lavori nei campi: allora contavano i fatti ben più che le parole. Evidentemente su queste considerazioni Angelo Longhi ha costruito la sua tesi di laurea sul “ruolo della donna nella società contadina”, una tesi che non ha mai discusso nonostante avesse completato ad Urbino il percorso di studi in sociologia, insieme al collega Angelo Pagano (che fa parte dell’ Ans da me presieduta). Con quest'ultimo proporremo al Direttivo di iscrivere Angelo Longhi come socio onorario – cultore della materia. 

Sarà la voce, forse nostalgica, ma sicuramente dialogica, della società contadina: una società semplice diversa della odierna società complessa, nella quale ciascuno deve essere specializzato e dove la sintesi tra gli “specialisti” è appunto complessa.  

 

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