BASCIANO - Il fallimento della riconversione dello stabilimento in Val Sinello non è l'unico esito infausto della storia della Golden Lady in Abruzzo. Seppur separate da 140 chilometri, Gissi e Basciano (in provincia di Teramo) stanno vivendo situazioni molto simili. Lo stabilimento teramano sta ripercorrendo pressoché le stesse tappe di quello gissano con 6-7 mesi di ritardo. Qui la Golden (che prima della delocalizzazione in Serbia occupava 442 lavoratori) non ha ancora abbandonato completamente il sito produttivo.
Qui l'accordo della riconversione prevedeva il passaggio di 100 unità entro giugno 2014 alla alla Sdg srl (società del calzaturificio Del Gatto che produce suole, quindi stessa proprietà della Silda insediatasi a Gissi e fallita circa una settimana fa).
Avevamo intervistato il rappresentante sindacale della Filctem-Cgil di Teram, Giovanni Timoteo, a settembre. Già all'epoca non aveva esitato a mostrare segni di preoccupazione per una vicenda che stava prendendo una piega diversa dalle aspettative.
A dicembre la situazione è precipitata. I 43 lavoratori finora occupati non percepiscono gli stipendi da tempo (i ritardi variano da lavoratore a lavoratore) e il 14 del mese hanno impedito che i titolari dell'azienda portassero via gli stampi per le suole a bordo di un furgone alle 22.30. Parole ed eventi che rievocano quanto successo a Gissi alle 4 del 19 luglio scorso, quando il camion guidato da Daniele Di Battista (ma Del Gatto sul sito aziendale) cercò di aggirare il presidio a oltranza dei propri dipendenti.
Le ultime notizie risalgono a qualche giorno fa. I lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione anche per il timore di un ridimensionamento nell'organico nella parte di stabilimento ancora in mano alla Golden Lady.
Di seguito, nel servizio di Rete 8, Timoteo spiega l'attuale situazione.