BASCIANO - «Se fino a ieri la gestione della situazione era a un livello di attenzione, oggi inizia a esserci un po’ di allarme». Giovanni Timoteo segretario della provincia di Teramo della Filctem Cgil, intervistato telefonicamente, descrive in questi termini la situazione dell’ex Golden Lady di Basciano.
Lo stabilimento del Teramano occupava 442 lavoratori e dopo la decisione della Golden Lady di delocalizzare in Serbia fu intrapresa la strada della riconversione. Sono stati gli stessi dipendenti a decidere con un referendum nell’aprile scorso (con netta vittoria del 'Sì').
L’accordo prevede la ricollocazione di 100 unità da parte della Sdg srl (società del calzaturificio Del Gatto che produce suole, quindi stessa proprietà della Silda insediatasi a Gissi) entro giugno 2014. Ai lavoratori che hanno deciso di intraprendere la nuova avventura la Golden Lady ha versato un contributo di 1.800 euro lordi; per chi, invece, ha optato per un’altra strada il contributo è stato di 10mila euro (a Gissi tale somma è stata data alla Silda per ogni lavoratore che l’azienda si impegnava ad assumere).
La Sdg ha iniziato a maggio rioccupando 40 operai. Oggi, dopo l’ottimismo dei giorni iniziali, le cose sembrano prendere un’altra piega come racconta Timoteo: «Ci sono dei ritardi nella collocazione degli impianti, ne sono arrivati meno del previsto e alcune linee di produzione non possono essere avviate. I ritardi, però, sono anche dal punto di vista finanziario, perché purtroppo quest’azienda si sta rivelando non puntuale nell’erogazione degli stipendi».
Sono segnali, questi, che preoccupano non poco sindacati e lavoratori. I precedenti non mancano. «È la stessa proprietà di Gissi – continua il segretario Filctem Cgil – per cui temiamo sinceramente che la riconversione possa avere un esito simile. Nei giorni scorsi abbiamo inoltrato la richiesta per la convocazione di un incontro con Regione, Provincia di Teramo, Comune, Sdg e Golden Lady per verificare lo stato dell’arte. I primi segnali di questa riconversione non sono confortanti. Noi non vogliamo alzare i toni per il momento, ma bisogna fare tutti i tentativi per far sì che il processo industriale vada in porto perché è inaccettabile che a pagare siano sempre i lavoratori».
Infine, Timoteo rivela quali sono stati i rapporti con la Regione finora: «Con il presidente Chiodi non abbiamo mai avuto un confronto, ma abbiamo incontrato l’assessore Gatti». Sembra quindi sfatato il mito di Chiodi maggiormente partecipe nelle vicende della Golden nel Teramano. Il disinteresse è lo stesso.